2014-02-06 08:55:50

Filippine: i vescovi chiedono una riforma agraria equa per il Paese


I vescovi e le associazioni dei coltivatori delle Filippine, hanno chiesto al Governo di Benigno Aquino di posticipare di due anni la scadenza del Programma di riforma agraria (Comprehensive Agrarian Reform Program Extension with Reforms, Carper) prevista a giugno e di portare parziali modifiche al progetto per garantire una più equa distribuzione delle terre. La richiesta si è resa necessaria perché, a 5 mesi dal termine previsto, manca la copertura economica per circa un milione di ettari di terra. Secondo i dati resi noti dal Governo di Manila, dal luglio 2010 al luglio 2013, il Dipartimento di riforma agraria incaricato di assegnare le terre è riuscito a intervenire solo su 314.422 ettari, dei 1,2 milioni previsti nel programma. In una lettera inviata al presidente Aquino, mons Pabillo, presidente del Segretariato nazionale per l’azione sociale, la giustizia e la pace della Conferenza episcopale e altri firmatari spiegano che “la proroga di altri due anni del Carper coinciderebbe con il tempo restante del mandato presidenziale e questo assicurerebbe anche la riuscita del programma. Sarebbe necessaria — si legge nella lettera — un’azione decisa per garantire il successo della riforma, in considerazione del fatto che il 2014 è stato dichiarato dall’Onu “Anno Internazionale dell’Agricoltura Familiare”. Non ci sarebbe nulla di male se la sua Amministrazione appoggiasse la causa delle famiglie dei piccoli coltivatori sostenendo il programma che darebbe terra a chi non ne ha e consentirebbe al settore agricolo, a gestione familiare, di prosperare nel nostro Paese”, osservano i firmatari. Da tempo la Chiesa filippina sostiene la causa della riforma agraria, invocata da decenni e mai realizzata, anche a causa delle resistenze dei latifondisti. A rallentare la distribuzione contribuisce anche la corruzione endemica nel Paese. (A cura di Lisa Zengarini)







All the contents on this site are copyrighted ©.