Scozia: preoccupazione delle Chiese cattolica e presbiteriana per il sì ai matrimoni
gay
Qualche mese dopo Westminster, anche il Parlamento di Edimburgo martedì ha dato il
via libera, con 105 voti su 180, ai matrimoni omosessuali. Le prime cerimonie si svolgeranno
a ottobre e seguiranno quelle previste a marzo in Inghilterra. Come era già capitato
a Westminster, lo scorso luglio, anche a Edimburgo sono state le élites politiche,
sociali e culturali a volere, a tutti i costi, una legislazione contro la quale hanno
firmato oltre 50.000 persone, in tutta la Scozia, e che è stata contrastata, fino
all’ultimo momento, dalle due più importanti religioni del Paese, quella cattolica
e quella presbiteriana, rappresentata dalla “Church of Scotland”. Sono stati, infatti,
bocciati ieri diversi emendamenti che puntavano a proteggere individui e istituzioni
che sostengono la concezione naturale del matrimonio. Secondo l’arcivescovo di Glasgow,
Philip Tartaglia, “non è possibile predire, con precisione, quale impatto la legislazione
sui matrimoni gay avrà sulla società in generale o sulla comunità cattolica. Non sembra
che essa costringerà i sacerdoti cattolici o la Chiesa a celebrare matrimoni con persone
dello stesso sesso. Tuttavia, non possiamo escludere l’eventualità che, in futuro,
alcuni individui, inizino un’azione legale contro un sacerdote cattolico o la Chiesa
perché non accettano di celebrare matrimoni gay”. (R.P.) Ultimo aggiornamento:
6 febbraio