2014-02-03 13:01:13

Turchia: conclusa la visita a Bartolomeo I del card. Scola


“La Provvidenza ha chiamato le nostre Chiese e i loro pastori a confessare la fede, ad essere testimoni, in un tempo senz’altro affascinante” e “da tutto ciò scaturisce una responsabilità nuova per tutti i cristiani”. Lo ha detto domenica scorsa il card. Angelo Scola, arcivescovo di Milano, nel suo saluto al patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, a conclusione del viaggio in Turchia. “Il profondo travaglio che le nostre società stanno attraversando - ha osservato il card. Scola ripreso dall'agenzia Sir - esprime in modo acuto, talora sconcertante e doloroso, e non di rado addirittura violento, l’inquietudine dei nostri fratelli uomini”. “Le periferie esistenziali”, di cui spesso parla Papa Francesco, per il porporato, “sono innanzitutto i confini della nostra esperienza umana”. “Dinanzi alla rinascita della pretesa di Prometeo - i cui esiti si vedono in modo particolare nello sfruttamento del cosmo - la Chiesa nostra madre ci conduce a riconoscere ogni giorno nel Risorto il volto pieno dell’uomo”, ha detto il cardinale. In questa prospettiva, “aprendoci al confronto leale con tutti”, “tesi a lasciarci fecondare da un autentico ascolto, vogliamo condividere con ciascuna donna e ciascun uomo il dono della fede. Se la fede si rafforza donandola, la testimonianza consente di gustare maggiormente la bellezza della vita cristiana”. (R.P.)
Ultimo aggiornamento: 4 febbraio







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