2014-02-03 18:06:29

Offese e insulti in Rete. P. Spadaro : "Occorre una formazione reale alla vita politica e civile"


E' ancora scontro aperto sul web e in tv tra il governo e il Movimento 5 Stelle che continua a minacciare, offendere e istigare alla violenza contro le più alte cariche istituzionali e non solo. Nel mirino anche i giornalisti Augias e Bignardi. Tolleranza zero è la linea del premier Letta che da Doha ha ripetuto: “La corsa verso la barbarie intrapresa da Grillo pare senza fine”. Il servizio di Gabriella Ceraso:00:01:13:92

'Lettera aperta a Daria Bignardi': il post pubblicato sul blog di Beppe Grillo, firmato da Rocco Casalino, esponente dell'ufficio comunicazione del movimento è l’ultimo exploit dei grilliini che fa trasalire le istituzioni. La Bignardi nel mirino per l’ intervista al deputato Alessandro Di Battista, figlio di un ex fascista: tutta una montatura, dicono dal Movimento, per farci apparire squadristi, linea che riconoscono anche a Corrado Augias. Da qui il dito puntato e le offese alla Bignardi a suo marito Luca Sofri, figlio di Adriano Sofri, condannato come mandante per l'omicidio del commissario Calabresi. Da Doha il premier Letta, se esprime sintonia con il segretario Renzi, tuona contro Grillo: è scandaloso, dice, basta barbarie. E’ un "pestaggio mediatico" ribadisce anche la presidente della Camera Boldrini, vittima ieri dell’ennesimo tweet a sfondo sessista del grillino Claudio Messora che in serata si scusa e scrive “non era mia intenzione offendere nessuno”. Con lui comunque cresce la schiera del dissenso intorno a Grillo: il deputato Catalano, affida a un post polemico le sue riflessioni: ”Far dipendere la politica dalla comunicazione e dal marketing, la svuota dai contenuti”. Voci fuori dal coro anche tra i senatori grillini, almeno 5, che in una nota si dissociano dalle ultime prese di posizione offensive nei confronti della presidente della Camera. "Il confronto con l'avversario e il rispetto per le istituzioni"- scrivono - "devono essere valori imprescindibili della vita politica. Stigmatizziamo con fermezza ogni forma di violenza e di aggressione sia verbale che fisica”.

Proprio sul ruolo della Rete nelle ultime vicende di cronaca politica e sulle eventuali responsabilità o reazioni da mettere in campo per arginare la deriva anche linguistica cui stiamo assistendo, Gabriella Ceraso ha chiesto il parere di padre Antonio Spadaro direttore di Civiltà Cattolica:00:01:33:26

R. - Non è da dare la colpa alla tecnologia o alla capacità dell’uomo di trovare un contatto con altre persone, anche in termini cosi ampi come la Rete permette. Non è da dare a questa capacità dell’uomo la colpa di tutto questo. La colpa resta dell’uomo che non è abituato a comunicare bene. E quindi si esprime a volte anche in maniera violenta. Il problema è quello di una formazione reale alla vita politica, alla vita civile. La Rete ha certamente un impatto forte perché amplifica e si deve sicuramente fare una riflessione su come le persone vivono in questo ambiente. E’ una questione anche di educazione.

D. - Oggi la presidente della Camera Boldrini ha detto che la “Rete è una grande opportunità. E’ uno spazio bellissimo ma non può essere usata in questo modo così violento”. Ma non ci sono argini per questo?

R. - Ci devono essere perché nel momento in cui una persona si esprime in maniera violenta, offende altre persone o istiga atteggiamenti che vanno contro la legge, nel momento in cui agisce così in Rete è come se lo facesse in una piazza o davanti ad altre persone. Certamente si può intervenire, anzi si deve intervenire.

D. - E’ possibile che la Rete , anche riguardo episodi simili, si autoregolamenti?

R. – Sì, è possibile che la Rete trovi delle risorse al suo interno esattamente per trovare un bilanciamento. D’altra parte queste piazze vanno in qualche modo frequentate: se le lasciamo esclusivamente a chi urla alla fine sarà tutto un urlo. Quindi, in realtà, ci vuole una presenza di persone capaci di impegnarsi positivamente anche nella Rete.

Ultimo aggiornamento: 5 febbraio







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