Messa Vita consacrata. Il Papa: Gesù sia sempre al centro, no a chiusure e rigidità
Al centro della vita dei religiosi ci sia sempre Gesù. E’ quanto sottolineato, ieri
mattina, da Papa Francesco nella Messa in San Pietro per la 18.ma Giornata mondiale
della Vita consacrata, in occasione della Festa della Presentazione del Signore. Il
Papa ha affermato che, nella Chiesa, è fondamentale l’incontro tra osservanza e profezia,
tra giovani e anziani, senza chiusure e rigidità. Il servizio di Alessandro Gisotti:
Le candele benedette
dal Papa, la processione nel cuore della Basilica petrina, mentre il coro canta “O
luce radiosa, eterno splendore del Padre”. E’ iniziata in questo modo fortemente simbolico
la Messa per la Giornata della Vita Consacrata. Nell’omelia, il Papa si è soffermato
sull’immagine proposta dal Vangelo: la Presentazione di Gesù al Tempio. Un avvenimento,
ha detto, che si può definire festa dell’"incontro tra Gesù e il suo popolo", ma
anche incontro tra i giovani, Maria e Giuseppe con il loro neonato e gli anziani Simeone
e Anna. I genitori di Gesù, ha osservato il Papa, “hanno la gioia di osservare i precetti
di Dio”, “la gioia di camminare nella Legge del Signore!”:
“Sono due sposi
novelli, hanno appena avuto il loro bambino e sono tutti animati dal desiderio di
compiere quello che è prescritto. E questo non è un fatto esteriore, non è per sentirsi
a posto, no! E’ un desiderio forte, profondo, pieno di gioia. E’ quello che dice il
Salmo: ‘Nella via dei tuoi insegnamenti è la mia gioia… La tua legge è la mia delizia’”.
Gli
anziani, dice invece San Luca, “erano guidati dallo Spirito Santo”. Di Simeone si
narra che “era un uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione di Israele”. Di
Anna, dice che era una “profetessa”, “ispirata da Dio”:
“Insomma, questi
due anziani sono pieni di vita! Sono pieni di vita perché animati dallo Spirito Santo,
docili alla sua azione, sensibili ai suoi richiami”.
Il Papa ha così approfondito
il significato di questo incontro “tra i giovani pieni di gioia nell’osservare la
Legge del Signore e gli anziani pieni di gioia per l’azione dello Spirito Santo”:
“E’
un singolare incontro tra osservanza e profezia, dove i giovani sono gli osservanti
e gli anziani sono i profetici! Ma sembra al rovescio, no? Una cosa differente. In
realtà, se riflettiamo bene, l’osservanza della Legge è animata dallo stesso Spirito,
e la profezia si muove nella strada tracciata dalla Legge. Chi più di Maria è piena
dello Spirito Santo? Chi più di lei è docile alla sua azione?”.
Proprio
alla luce di questa scena evangelica, ha affermato, “guardiamo alla vita consacrata
come ad un incontro con Cristo”:
“E’ Lui che viene a noi, portato da Maria
e Giuseppe, e siamo noi che andiamo verso di Lui, guidati dallo Spirito Santo. Ma
al centro c’è Lui. Lui muove tutto, Lui ci attira al Tempio, alla Chiesa, dove possiamo
incontrarlo, riconoscerlo, accoglierlo, abbracciarlo”.
Gesù, ha detto il
Papa, “ci viene incontro nella Chiesa attraverso il carisma fondazionale di un Istituto”,
aggiungendo che “è bello pensare così” alla propria vocazione!:
“Il nostro
incontro con Cristo ha preso la sua forma nella Chiesa mediante il carisma di un suo
testimone, di una sua testimone. Questo sempre ci stupisce e ci fa rendere grazie.E anche nella vita consacrata si vive l’incontro tra i giovani e gli anziani,
tra osservanza e profezia. Non vediamole come due realtà contrapposte!”.
“Lasciamo
piuttosto che lo Spirito Santo le animi entrambe – ha esortato – e il segno di questo
è la gioia: la gioia di osservare, di camminare in una regola di vita”. La gioia,
ha soggiunto, “di essere guidati dallo Spirito, mai rigidi, mai chiusi, sempre aperti
alla voce di Dio che parla, che apre, che conduce, che ci invita ad andar verso l’orizzonte”:
“Fa
bene agli anziani comunicare la saggezza ai giovani; e fa bene ai giovani raccogliere
questo patrimonio di esperienza e di saggezza e portarlo avanti, non per custodirlo
in un museo. No, no, no! Per portarlo avanti con le sfide che la vita ci pone, ci
dà. Portarlo avanti per il bene delle rispettive famiglie religiose e di tutta la
Chiesa”.