2014-02-02 13:38:51

Kenya: tutela del bene comune e della famiglia nella campagna dei vescovi per la Quaresima


Si aprirà mercoledì 5 marzo, con il rito di imposizione delle Ceneri, la Quaresima 2014, per poi proseguire fino al 17 aprile. In vista di questi giorni intensi della vita della Chiesa, mons. Zacchaeus Okoth, presidente della Commissione Giustizia e pace (Cpjc) della Conferenza episcopale del Kenya (Kec), ha diffuso un messaggio per aiutare i fedeli a vivere nel modo giusto il periodo di preparazione spirituale alla Pasqua. “Nella prima settimana di Quaresima – si legge nel testo – rifletteremo sulla gestione delle risorse naturali del Paese a favore del bene comune”. Un argomento importante, spiega mons. Okoth, perché il Kenya continua a scoprire giacimenti minerari ed è quindi necessario che “la leadership nazionale sfrutti tali risorse a beneficio di tutti”. La seconda settimana sarà invece incentrata sul tema “Famiglia e fede”, in vista del Sinodo straordinario indetto da Papa Francesco per il prossimo ottobre. “L’istituzione della famiglia oggi viene continuamente messa in discussione – scrive il presule – e abbiamo visto presentare in parlamento proposte di legge sul matrimonio che non tengono conto dei nostri valori cristiani ed africani”. Di qui, l’esortazione del presule a “restare uniti” per combattere normative “mostruose”, destinate a “distruggere la famiglia”. E proprio “l’unità e la pace” saranno al centro della terza settimana di preparazione alla Pasqua: “Ricordiamoci – continua il presidente della Cjpc – che la vera pace deriva solo dalla giustizia per tutti” ed è quindi essenziale “cercare l’unità nel Paese”, superando “avidità ed odio”. La quarta settimana sarà invece dedicata alla “buona governance”, importante “per la prosperità e lo sviluppo del Kenya”. Al contempo, mons. Okoth invita alla riflessione sulla buona governance “in casa e in Chiesa”, perché solo così “si avrà l’autorità morale per discutere” sull’argomento. “Ci sarà unità di intenti – conclude il presule – quando ogni singolo abitante del Kenya sarà rispettato e trattato con dignità”. (I.P.)







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