Giornata per la Vita. La gente in piazza: vita e famiglia meritano ogni sostegno
In piazza San Pietro, in occasione della 36.ma Giornata nazionale per la vita, domenica
mattina erano presenti numerose associazioni del Movimento per la vita con centinaia
di palloncini verdi, fatti volare verso il cielo in ricordo delle tante gravidanze
interrotte. Marina Tomarro ha raccolto alcuni commenti fra la gente:
R. - Promuovere
la Giornata della Vita è un qualcosa di importante. E’ un messaggio che dobbiamo dare
a tutti, indistintamente: ai giovani, agli adulti, ai bambini… E’ il portare avanti
il nostro futuro, il mondo.
R. - Noi siamo del “Salvamamme” e siamo qui con
tantissime mamme che hanno fatto veramente un gesto eroico a portare avanti una gravidanza,
in un momento in cui erano poverissime, in cui non avevano niente. Questo segno è
il segno dell’accoglienza, il segno di tutti noi e questo entusiasmo per queste mamme
che accolgono la vita deve esserci ogni giorno dell’anno. E’ un momento importante!
R.
- Penso sia importante sensibilizzare le persone sulle conseguenze negative e devastanti
che può avere il pensare che sia banale interrompere la vita, in tutti i suoi stadi.
R.
- Come ogni anno, sono qui per la Giornata per la Vita perché per me è importante
far capire a me stesso e agli altri quanto importante sia la vita, come dono di nostro
Signore. Poi, essere qui può significare capire l’importanza di essere “essere umano”,
capire l’importanza di essere a questo mondo e quindi l’importanza di contribuire
anche al bene dell’umanità, perché in questo modo possiamo sempre essere promotori
di quel grande dono che Dio ci ha fatto, che è la vita.
R. - E’ dare speranza
anche alla società, perché in questo periodo di crisi economica si pensa solo al presente:
invece penso che sia un momento per pensare anche al futuro.
E in piazza ad
ascoltare l’ Angelus era presente anche un gruppo di docenti delle Cliniche Ginecologiche
ed Ostetriche delle Università Romane. Ma cosa vuol dire promuovere la vita? Il commento
di Domenico Arduini, dell’Università di Tor Vergata:
"Vuol dire non
solamente difendere la vita sin dal suo nascere, ma vuol dire anche il dover promuovere
il progetto di una nuova vita. Quindi, non è sufficiente semplicemente andare ad assistere
le donne durante il periodo della gravidanza, il bambino dopo la nascita e il cittadino
per tutta la sua vita. La società si deve anche far carico del progetto della coppia,
aiutare la coppia nel suo desiderio di avere una nuova vita e non abbandonare queste
famiglie giovani, in un momento così difficile dell’economia mondiale, ad affrontare
tutti i problemi".