2014-02-01 14:41:47

Sud Sudan, 750 mila in fuga dagli scontri tra esercito e ribelli Juba


Grave allarme umanitario per il Sud Sudan, dove continuano gli scontri armati tra esercito di Juba e ribelli. Secondo l’Onu, che lo ha lanciato ieri, sarebbero 740 mila le persone in fuga dalle violenze all’interno del Paese. Oltre 120 mila si sono invece rifugiate in Kenya, Uganda, Etiopia e Sudan. Per un’analisi della situazione, Giancarlo La Vella ha intervistato Carla Bellani di Pax Christi Italia, responsabile del programma per il Paese africano:RealAudioMP3

R. – La situazione è gravissima, soprattutto nelle zone che sono state colpite dai bombardamenti e dagli attacchi dei due fronti. Lì abbiamo città che sono state rase letteralmente al suolo. Sono città fantasma. La gente è fuggita: chi è fuggito nelle paludi, chi è riuscito a mettersi in salvo nei boschi, chi – forse i più fortunati – si sono asserragliati nelle sedi di compound delle Nazioni Unite, che a loro volta in alcune zone sono stati poi attaccati…

D. – Ci sono organizzazioni che cercano di portare sollievo a questa massa di persone disperate?

R. – La cosa è molto difficile, anche perché i rifornimenti e gli aiuti Onu sono stati presi d’assalto da entrambe le parti, quindi non arrivano alla popolazione.

D. – Si può fare qualcosa per risolvere questa situazione sia dal punto di vista umanitario che politico?

R. – Dal punto di vista umanitario, bisogna essere sul terreno e vedere concretamente che agibilità vi sia e che cosa si possa fare. Dal punto di vista politico, quello che noi come Pax Christi abbiamo fatto è, per esempio, dare voce alla società civile sudanese e penso ai sudanesi della diaspora, penso agli organismi sudanesi per la pace e per i diritti. Ecco, noi diamo voce a queste forze di pace interne che vogliono un Sud Sudan diverso e che vogliono uscire dalla spirale della guerra.







All the contents on this site are copyrighted ©.