Il card. Scola dalla Turchia: "Il vero ecumenismo è uno scambio di doni"
“Questo incontro
sta andando al di là di ogni nostra aspettativa”. Così, al telefono con la Radio
Vaticana dalla Turchia, dove si trova in pellegrinaggio con una delegazione ambrosiana,
il card. Angelo Scola, arcivescovo di Milano, descrive il dialogo e
lo scambio con la comunità del Patriarcato ortodosso di Costantinopoli e con la realtà
religiosa e culturale locale. “Durante l’incontro che abbiamo organizzato a Istanbul
per presentare la traduzione in turco delle venti catechesi di Benedetto XVI su san
Paolo – spiega il porporato – è emersa sia da parte del Patriarca Bartolomeo I che
da parte dei due studiosi islamici presenti, una forte disponibilità all’ascolto reciproco”.
“In modo particolare – spiega Scola -nel dialogo tra le nostre due
Chiese, è venuta alla luce la convinzione ferma che l’ecumenismo sia innanzitutto,
uno scambio di doni, un fatto di fede e di comunione. E che quindi oggi il nostro
compito sia quello di liberare l’azione ecumenica dai rischi di letture ‘politiche’
che finiscono per diventare ideologiche”. “Alla base dell’ecumenismo – aggiunge
l’arcivescovo di Milano - c’è invece il desiderio di comunicare con passione, a tutti
i nostri fratelli, la bellezza, la bontà e la verità della presenza di Gesù nella
storia, il suo essere un fattore che comunica un senso della vita per tutti, anche
in una società plurale, fondamento di una pace reale”. “Ed è per questo che i cristiani,
anche qui che soffrono di tante limitazioni – commenta il card. Scola - sono un segno
grande dentro questa società a stragrande maggioranza musulmana. E’ stato molto interessante
avere con noi rappresentanti della Chiesa latina e armena. Tutti abbiamo convenuto
sull’importanza di un ecumenismo che coinvolga di più la gente, senza che venga meno
il lavoro di riflessione dottrinale e di scambio e di ricerca. Serve un ecumenismo
che si fondi su una conoscenza commossa e che sia in collegamento immediato con l’evangelizzazione
e la missione”. A proposito dell’annunciato prossimo incontro tra Papa Francesco
e il Patriarca Bartolomeo I, che dovrebbe verificarsi a maggio durante la visita del
Pontefice in Terra Santa, il card. Scola afferma di “aver trovato il Patriarca entusiasta
e in grande attesa di abbracciare il Papa”. “Secondo me il loro incontro – aggiunge
Scola – potrà essere un gesto simbolico molto forte. Il segno che il desiderio di
unità non è solo un’intenzione ma un cammino che il Papa e Bartolomeo indicano concretamente
a tutti i fedeli. D’altronde è proprio il grande mescolamento di popoli e culture,
a cui assistiamo anche in Italia, a favorire oggi un vero ecumenismo di base”.
(a cura di Fabio Colagrande)