Cei. Mons. Galantino: scandaloso quanto successo alla Camera
I vescovi italiani ritengono che la nomina del presidente della Conferenza episcopale
italiana (Cei) debba continuare ad essere riservata al Papa, in base a un elenco di
nomi frutto di una consultazione di tutto l’episcopato. Lo dice il comunicato finale
del Consiglio permanente Cei, chiusosi il 29 gennaio a Roma. Ma nella conferenza stampa
di ieri del neo segretario generale, mons. Nunzio Galantino, c’è stato spazio anche
per l’attualità politica. Il presule ha definito “scandaloso” quanto successo alla
Camera. Il servizio di Alessandro Guarasci:
I vescovi fanno
propria la sollecitazione del Papa per una maggiore compartecipazione nell’elezione
dei vertici della Cei, ma partono da un punto fermo. Mons. Galantino:
“La
stragrande maggioranza delle Conferenze episcopali regionali, cioè dei vescovi, ha
ritenuto di dover mantenere questa peculiarità del rapporto Papa-Chiesa italiana,
dicendo: in fin dei conti ci piace che comunque la nomina del presidente venga ancora
dal Santo Padre”.
Per attuare la volontà del Pontefice, quindi, si seguiranno
due strade. Un primo percorso prevderebbe una consultazione riservata tra tutti i
vescovi, un secondo porterebbe a scegliere una quindicina di nomi tra i candidati
più segnalati da sottoporre al Papa. A marzo, il Consiglio episcopale farà ulteriori
approfondimenti. Ma mons. Galantino si sofferma anche sui momenti di estrema tensione
registrati in questi giorni alla Camera:
“E’ chiaro che quello che è successo
è scandaloso. E’ chiaro che quello che è successo è mortificante per l’Italia e per
tutti quanti noi. Però, siccome non vogliamo farci prendere anche noi in quel tipo
di palude, vogliamo pensare, amiamo pensare - e sono certo che sia così - che c’è
anche dell’altro”.
Massima severità poi contro gli atti di pedofilia commessi
da sacerdoti e pieno sostegno alla famiglia fatta dall’unione tra un uomo e una donna.