2015, anno dedicato alla vita consacrata: l'evento presentato in Sala Stampa vaticana
Il 2015 sarà un anno dedicato alla vita consacrata. Lo aveva annunciato Papa Francesco,
incontrando a fine novembre 2013 i Superiori generali degli Istituti maschili. Ieri
mattina in Sala Stampa della Santa Sede la presentazione degli obiettivi e di alcuni
eventi: sono intervenuti il cardinale João Braz de Aviz, prefetto della Congregazione
per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, e mons. José
Rodríguez Carballo, segretario della medesima Congregazione, introdotti dal direttore
della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi. Nel corso dell'evento, sono state
lette due note del dicastero relative ai Legionari di Cristo e ai Francescani dell’Immacolata.
Il servizio di Giada Aquilino:
Un “tempo di
grazia” per la vita consacrata e per la Chiesa. È l’Anno dedicato alla Vita Consacrata
2015, nelle parole del cardinale João Braz de Aviz. Una serie di eventi che il dicastero
proporrà al Papa di far cominciare il prossimo mese di ottobre, non sovrapponendosi
al Sinodo dei Vescovi sulla famiglia, per terminare nel novembre 2015. Pensato nel
contesto delle celebrazioni per i 50 anni del Concilio Vaticano II, definito come
un “soffio dello Spirito”, l’appuntamento - ha sottolineato il porporato - vuole “fare
memoria” del “fecondo cammino di rinnovamento” della vita consacrata in questo periodo,
riconoscendo “anche le debolezze e le infedeltà come esperienza della misericordia
e dell’amore di Dio”. La riflessione di mons. José Rodríguez Carballo:
“Nella
vita consacrata ci sono luci ed ombre. E riconoscere questo mi sembra un esercizio
di lucidità e di coraggio. Luci e ombre come in tutte le realtà, sociali ed ecclesiali”.
Proprio Papa Francesco, incontrando i superiori generali in novembre,
aveva ricordato la complessità della vita consacrata, fatta “di peccato e di grazia”.
Il cardinale Braz de Aviz:
“Forse una delle cose che ci sta insegnando
questa stagione di ‘pubblicità’ più grande degli sbagli della Chiesa e anche dei religiosi
è che ci aiuta moltissimo a riprendere anche la nostra condizione di maggiore semplicità:
perché riconoscere i propri sbagli mi sembra sia un principio di sapienza”.
Il
programma dell’Anno dedicato alla Vita Consacrata 2015 è ancora in via di definizione
ma già certe sono la solenne concelebrazione d’inizio in San Pietro, la plenaria della
Congregazione, diversi incontri internazionali, una mostra. Prevista la pubblicazione
di lettere circolari: la prima – che sarà resa nota in occasione della Giornata della
Vita Consacrata, domenica prossima, 2 febbraio, Festa della Presentazione del Signore
– conterrà una serie di domande poste dal Papa sul tema, in cui si invita ad andare
alle “periferie esistenziali della povertà e del pensiero”. Per l’Anno, attesa dal
Santo Padre anche “una nuova Costituzione apostolica sulla vita contemplativa”. Tra
i documenti in fase di preparazione alla Congregazione, inoltre, uno sulla gestione
dei beni da parte dei consacrati, contenente orientamenti chiesti dai religiosi stessi
e “incoraggiati” dal Pontefice, ed uno sull’autonomia e la clausura delle suore interamente
contemplative.
Tra le note elaborate dalla Congregazione, quella sui Legionari
di Cristo, a seguito delle gravi vicende di condotta immorale che hanno coinvolto
il fondatore della Congregazione, p. Marcial Maciel Degollado, e che hanno arrecato
profonde ferite e serie conseguenze nella vita e nella struttura della Legione. Il
cardinale Braz de Aviz ha invitato a “distinguere tra il fondatore e il carisma
in sé stesso”. Mons. Rodríguez Carballo ha ricordato che, dopo il capitolo
generale elettivo in corso inaugurato dal delegato pontificio, il cardinale Velasio
De Paolis, si deciderà se la competenza passerà al dicastero della Vita consacrata:
“Nel
caso fosse così, che passassero cioè ad essere competenza del nostro dicastero, sarebbe
un segno che tornano alla normalità come Istituto. Ma questa decisione dipende soltanto
dal Santo Padre e qualunque decisione in merito sarà accolta da parte nostra con spirito
di totale disponibilità”.
Il “commissariamento” dei Francescani dell’Immacolata,
ha poi precisato mons. Rodríguez Carballo, non è stata una “punizione” da parte
della Santa Sede, ma “una benevola attenzione che esprime la maternità della Chiesa”.
Il motivo principale di tale intervento, ha aggiunto, non è “il discorso del rito”
adottato:
“Il commissariamento dei Francescani dell’Immacolata è partito
dopo una visita apostolica, durante la quale il 74 per cento dei membri ha richiesto,
in forma scritta, un intervento urgente della Santa Sede per risolvere i problemi
interni dell’Istituto”.
A proposito della visita apostolica avviata dalla
Congregazione per studiare la situazione degli istituti religiosi femminili degli
Stati Uniti, i vertici del dicastero hanno infine assicurato che terminerà prima dell’inizio
dell’Anno dedicato alla Vita consacrata.