2014-01-30 13:57:39

Turchia e Iran rafforzano le proprie relazioni diplomatiche e commerciali


Turchia e Iran rafforzano le proprie relazioni attraverso la firma di tre accordi di cooperazione bilaterale. E’ il risultato della prima missione diplomatica a Teheran del premier turco Erdogan, dopo l’elezione del presidente iraniano Rohani. Gli osservatori parlano di un evento-chiave per tutto il Medioriente e di un possibile riavvicinamento politico tra i due Paesi, che hanno posizioni divergenti sulla guerra in Siria. Salvatore Sabatino ha chiesto ad Arduino Paniccia, docente di Studi Strategici all’Università di Trieste, se questo accordo può cambiare gli equilibri in campo:RealAudioMP3

R. – Sì, certamente, anche perché i due governi li vogliono cambiare e questo è sicuramente effetto del disgelo siriano delle ultime settimane. La Turchia è, a questo riguardo, sicuramente meno aggressiva, e l’Iran più negoziale. La strategia della Turchia è quella di entrare economicamente nella regione, nel momento in cui si stanno allentando le sanzioni, che hanno comunque danneggiato negli ultimi anni l’economia turca. I due Paesi, un tempo distanti - non dimentichiamo che sono confinanti proprio nell’area del Kurdistan – stanno riprendendo questi rapporti, soprattutto su gas, petrolio e patto bancario. Questi, diciamo, sono i due pilastri, oltre l’interscambio, su cui si basa questo nuovo rapporto.

D. – Da una parte abbiamo il neo-ottomanesimo di Erdogan, dall’altra le aperture di Rohani, dopo l’era di Ahmadinejad. Cosa dicono al mondo questi due Paesi in fatto di geopolitica e di rapporti internazionali?

R. – Sicuramente uno degli obiettivi è la stabilizzazione della situazione siriana e, come dire, una spartizione delle aree d’influenza della Turchia, sempre più protesa verso la sponda del Mediterraneo e dell’Iran, che comincia ad esercitare la sua influenza invece nell’area mediorientale. Questa suddivisione delle aree d’influenza, secondo me, è destinata a durare nel tempo, perché non confligge, anzi, rafforza entrambi i governi ed entrambe le posizioni. E di questa nuova situazione ne dovranno tenere conto sia gli Stati Uniti sia l’Europa, che, comunque, su molti punti finiscono per perdere terreno.

D. – Non bisogna nemmeno sottovalutare che Iran e Turchia, entrambi i Paesi non arabi, continuano ad avere un ruolo fondamentale per l’intera area mediorientale...

R. – Sì, devo dire che anche se non viene sostanzialmente messo in evidenza da quasi nessuna fonte, io ritengo che questo accordo sia anche un accordo che, in qualche modo, tenda a contenere l’espansionismo saudita. L’Arabia Saudita ha svolto un grande ruolo negli ultimi anni, espandendo la propria attività negoziale strategica ed economica. Ho la sensazione che l’asse Turchia-Iran serva molto a contenere anche questo.







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