Filippine: i vescovi chiedono ai laici di stare in prima fila per difendere la vita
I laici cattolici delle Filippine "devono partecipare in maniera attiva alla causa
pro-life e intensificare i propri sforzi a difesa dei valori cattolici". È l'invito
lanciato dal vescovo di Antipolo, mons. Gabriel Reyes, in occasione del "Mese per
la vita" che la Chiesa celebra in febbraio. Secondo il presule "è necessario l'impegno
dei cattolici a favore delle nascite. Devono essere campioni dei poveri, dei deboli
e degli innocenti". Il vescovo - riferisce l'agenzia AsiaNews - è presidente della
Commissione episcopale per la famiglia e la vita, e partecipa da sempre alle varie
attività che si svolgono in febbraio. Quest'anno, le Filippine festeggiano il 27mo
anno di impegno per la vita: "Combattiamo una guerra spirituale, e i nostri laici
dovrebbero essere in prima fila nella sfera temporale per aiutare tutti a costruire
il Regno di Dio. Mi riferisco alla sfera politica, economica, comunicativa e virtuale".
La difesa dei nostri valori più profondi, riprende mons. Reyes, "è il motivo più valido
per alzarsi in piedi e far sentire la nostra presenza. Vita, famiglia e matrimonio
non possono essere messi in discussione. Dobbiamo tenere lontana la cultura della
morte dalla nostra nazione. Come dice papa Francesco, un popolo che non si prende
cura dei suoi anziani e dei suoi giovani non ha futuro, perché abusa sia della sua
memoria che delle sue promesse". Il "Mese per la vita" di quest'anno ha come tema
"Anno dei laici, Anno della vita: mano nella mano per una nazione pro-life". La Chiesa
e le varie realtà cattoliche locali hanno organizzato incontri e seminari sulla difesa
dei non nati e sulle varie questioni etiche relative al concetto di vita. Il mese
si aprirà il 2 febbraio ("domenica della vita") con una celebrazione eucaristica presso
la chiesa di Sant'Agostino Intramuros. (R.P.)