2014-01-29 15:32:00

Siria. Il ricordo dei rapiti


RealAudioMP3 "C'è molta stanchezza di fronte alle parole attorno alla Siria. La sofferenza che c'è nella gente affina il cuore e l'intelligenza. Mi sembra che la gente a questo punto abbia un sentimento chiaro su dove si cerca un bene e su dove non lo si cerca". La testimonianza ai nostri microfoni di una religiosa che vive da tempo in Siria: "Tutti gli sforzi che si stanno facendo per arrivare ad un negoziato, visti da qui, ci sembra che non sempre siano mossi dall'autentica ricerca di bene. Anche Ginevra 2 non suscita grandi aspettative. Non voglio dare con questo una visione negativa ma esprimere il fatto che la gente fa fatica a sperare e questa è una grande tristezza. Nello stesso tempo c'è chi lavora per un bene, dimostrando, i siriani stessi, una solidarietà, una capacità di vita e di forza. A livello internazionale bisognerebbe porsi le domande giuste sulle ragioni e le soluzioni giuste, e sono pochi che lo fanno". A sei mesi dal rapimento del gesuita P. Paolo Dall'Oglio, il ricordo di tutti i sequestrati in Siria. "Ventidue milioni sono gli ostaggi a vario titolo nel Paese", ricorda l'inviato de La Stampa Domenico Quirico, rilasciato dopo 152 giorni di prigionia, che aggiunge che "il pericolo è la somalizzazione della Siria. Ginevra 2 è un'astrazione. I rivoluzionari siriani non lo sono più di fatto. Nessuno è chi dice di essere. Io almeno ho una vita di riserva in cui mi sono rimesso, ma molti là non ce l'hanno". (a cura di Antonella Palermo, Roberta Gisotti e Massimiliano Menichetti)







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