Appello del Papa a difendere il lavoro, sorgente di dignità, e le vittime dell'usura,
drammatica piaga sociale
All’udienza generale, dopo la catechesi, il Papa – tra i vari saluti – si è rivolto
ai rappresentanti dello Spettacolo Viaggiante di Bergantino, esortandoli ad essere
“testimoni gioiosi dei valori cristiani della solidarietà e dell’ospitalità”. Ha salutato
inoltre il gruppo dei Cuochi fiorentini e toscani, come pure le Associazioni “Carta
di Roma” e “Casa Alessia”, incoraggiando ciascuno “a proseguire l’impegno verso i
bisognosi e i rifugiati”. Quindi ha salutato le famiglie degli operai della Shellbox
di Castelfiorentino con il Cardinale Giuseppe Betori, esprimendo la sua vicinanza
e auspicando “che si faccia ogni sforzo possibile da parte delle competenti istanze,
perché il lavoro, che è sorgente di dignità, sia preoccupazione centrale di tutti.
Che non manchi il lavoro! E' sorgente di dignità!”. E ha salutato ancora le Fondazioni
Associate alla Consulta Nazionale Antiusura con l’Arcivescovo di Bari, Mons. Francesco
Cacucci, auspicando “che le Istituzioni possano intensificare il loro impegno al fianco
delle vittime dell’usura, drammatica piaga sociale ... e quando una famiglia non ha
da mangiare perché deve pagare il mutuo agli usurai, quello non è cristiano! Non è
umano! e questa drammatica piaga sociale ferisce la dignità inviolabile della persona
umana”.
Infine, un pensiero speciale ha rivolto ai giovani, agli ammalati e
agli sposi novelli: “Venerdì prossimo – ha detto - celebreremo la memoria di San Giovanni
Bosco. Cari giovani, la sua figura di padre e maestro vi accompagni negli anni di
studio e formazione. Cari ammalati, non perdete la speranza anche nei momenti più
duri della sofferenza. E voi, cari sposi novelli, ispiratevi al modello salesiano
dell’amore preventivo nell’educazione integrale dei vostri figli”.