Preziosi documenti sulle persecuzioni dei cristiani in Giappone tornano alla luce
grazie alla collaborazione tra Biblioteca Vaticana e Istituzioni giapponesi
La Biblioteca
Apostolica Vaticana annuncia la nascita di una collaborazione con le istituzioni giapponesi,
collegate al National Institute for Humanities (Nihu), per inventariare, conservare,
digitalizzare, studiare e catalogare i circa diecimila documenti del fondo 'Carte
Marega' che riguardano la persecuzione subita dai cristiani giapponesi tra il XVII
e il XVIII secolo. "La scelta del Giappone di finanziare la digitalizzazione di
questi preziosi documenti conservati nella nostra Biblioteca, che testimoniano le
violenze attuate, secoli fa, dalle autorità civili locali sui fedeli cristiani, fa
onore alle stesse istituzioni giapponesi, ma potremmo dire che non stupisce noi della
Biblioteca", spiega il prefetto della Bav, don Cesare Pasini. "Siamo
grati ma anche non sorpresi, perché siamo abituati a scoprire che la cultura apre
molte strade e permette di capirsi. Anche perché conoscere la verità storica è sempre
una via buona. E trovarsi tra persone che vogliono conoscere meglio il loro passato
per collaborare nel presente arricchisce gli uni e gli altri. Siamo veramente contenti,
perciò, che i nostri colleghi giapponesi, con tutta la loro competenza, professionalità,
il loro ordine e la loro cortesia, abbiano preso a cuore il lavoro su queste carte".
Il fondo 'Carte Marega' prende il nome dal salesiano don Mario Marega (1902 - 1978)
che fu missionario im Giappone e raccolse questi documenti nei decenni Trenta e Quaranta
del secolo scorso facendoli poi pervenire a Roma. "Si tratta di una raccolta unica",
spiega Pasini. "Non ne esiste un'altra così ampia che metta insieme tutti i documenti
che riguardano la vita dei cristiani tra Seicento e Ottocento in quella che oggi si
chiama la prefettura di Oita, nell'Isola meridionale Kiushu dell'arcipelago giapponese".
"Si tratta di documenti civili che non provengono da fonte cristiana ma da fonte pubblica",
spiega il prefetto della Biblioteca Vaticana. "Le autorità pubbliche giapponesi soprattutto
dal 1600, attraverso lo Shogun che prese il potere al posto dell'imperatore, attuarono
una severa repressione sistematica del cristianesimo. I cristiani dovevano perciò
essere rintracciati e costretti ad abiurare". Le 'Carte Marega' raccolgono perciò
atti di apostasia, registri dei cristiani e certificati che attestano la raccapricciante
pratica dell'e-fumi, cerimonia nella quale s'imponeva ai cristiani di calpestare la
croce o un'immagine sacra, per dimostrare la loro abiura. "Tutto questo - spiega Pasini
- è documentato e ci permette di approfondire le vicende dei martiri di quell'epoca,
ma anche di coloro che non riuscirono a mantenere la fede". "E' impressionante l'opera
di controllo attuata periodicamente dalle autorità giapponesi anche sulle famiglie
di coloro che avevano già abiurato per impedire che potessero riacquistare la fede",
spiega don Pasini. "Questa collaborazione è nata - aggiunge il Prefetto della
Vaticana - perché non appena abbiamo rimesso la nostra attenzione su queste carte,
che meritavano di essere inventariate e conosciute meglio, prendendo contatti con
le autorità culturali giapponesi ci siamo accorti del loro grande interesse per questo
materiale. Ne è nato un circolo virtuoso che ha dato vita a un progetto per valorizzare
quei documenti dal punto di vista storiografico che oggi possiamo rendere pubblico".
Frutto della collaborazione sarà la digitalizzazione del fondo 'Carte Marega', ma
anche l'inventariazione di questi documenti, ancora conservati nelle 'sacche' originali.
Due operazioni che in pratica procederanno di pari passo. "Riflettere sul fatto
che i cristiani giapponesi in quei secoli, come ci raccontano le 'Carte Marega', fossero
costretti a tramandare in famiglia rosari e crocifissi - spiega Pasini - , camuffandoli
per non incorrere in sanzioni, ci fa riflettere sulle tante situazioni in cui, purtroppo
ancora oggi, viene violata la libertà religiosa". (a cura di Fabio Colagrande)