Malaysia: appello di pace dei leader cristiani dopo l'attacco a una chiesa cattolica
di Penang
I leader cristiani della Malesia esortano a mantenere la calma dopo il lancio domenica
di due bombe molotov contro la chiesa cattolica dell'Assunzione a Penang. L’attacco
è avvenuto a poche ore dal gesto provocatorio contro tre diverse chiese della città,
all'esterno delle quali erano stati esposti da ignoti dei cartelli con la scritta:
"Dio è grande, Gesù è figlio di Allah". Dietro a queste azioni sembra esserci il chiaro
intento di accendere ulteriormente gli animi in un clima già teso tra la comunità
musulmana e la minoranza cristiana per la controversia relativa all'uso della parola
"Allah" per definire il Dio cristiano. Provocazioni alle quali, in un appello riportato
dall’agenzia Eglises d’Asie, la Federazione dei cristiani della Malesia ha esortato
a reagire “con saggezza e misura”. Un appello analogo è stato rivolto dopo l’attacco
dal Ministro degli Interni Ahmad Zahid. A placare gli animi non hanno contribuito,
peraltro, la proposta partita dall’Esecutivo di creare un corpo di polizia religiosa
e la presa di posizione del Premier Najib Razak che venerdì ha espresso il suo parere
favorevole alla proibizione dell’uso del termine Allah per i cristiani. Una posizione
che ha ragioni di opportunità politica, dato che proprio il suo Governo si era appellato
contro una sentenza favorevole alle minoranze. Il timore crescente è che queste iniziative
rafforzino i gruppi integralisti o spingano i fanatici ad azioni come quelle che nel
2010 portarono ala devastazione di numerosi luoghi di culto, in particolare di chiese
cristiane. (A cura di Lisa Zengarini)