Firmato un Protocollo d'intesa tra Polizia e Garante dell'infanzia per la tutela dei
diritti dei minori
Diffondere le buone prassi, mettere a disposizione l’uno dell’altro conoscenze ed
esperienze per la tutela e la protezione dei diritti dei minori. E’ l’obiettivo del
Protocollo d'intesa tra polizia e Garante per l'infanzia, firmato ieri a Roma alla
presenza del Ministro dell'Interno, Alfano. Uno strumento che raccoglie molti input
arrivati da associazioni e da realtà diverse che lavorano con i bambini e gli adolescenti.
Ma che cosa prevede? Adriana Masotti lo ha chiesto al Prefetto Francesco
Cirillo, vicedirettore generale della Polizia di Stato che ha coordinato il tavolo
dei lavori:
R. – Questo
Protocollo prevede innanzitutto la collaborazione assoluta in questa materia tra le
Forze di Polizia, quelle della Pubblica Sicurezza e il Garante per i diritti dell’infanzia
e dell’adolescenza. Noi, quando cominciammo a lavorare per questo Protocollo, pensammo
che bisognasse fare un tratto di strada insieme e che soprattutto dovessimo far sì
che le Forze di Polizia fossero formate a trattare con i bambini e a trattare di bambini.
Non so se lei ricorda quando due anni fa – nel 2012 – assistemmo ad uno spettacolo
non particolarmente simpatico di quel bimbo che a Cittadella fu strattonato da una
parte e dall’altra dai genitori che se lo contendevano, con le Forze di Polizia che
facevano da pacieri… Quello ci fece riflettere e abbiamo cominciato a percorrere questa
strada. Il Protocollo contiene formazione, informazione, scambio di esperienze, trattazione
di materie come il cyber bullismo o materie che hanno a che fare con il disagio
dei bambini che arrivano non accompagnati dall’estero, da quelle terre dalle quali
scappano e dalle quali sono scappati i loro genitori; o con bambini che sono vittime,
testimoni o autori di reato… Sono questi tutti risvolti della vita di un bambino che
possono capitare e questo patto stretto tra due istituzioni, che tendono poi alla
stessa meta, fa sì che questo patto possa essere messo permanentemente al servizio
dell’infanzia.
D. – Da che cosa nasce l’esigenza di una formazione in questi
ambiti degli uomini di Polizia?
R. – Gli uomini di Polizia saranno formati
perché per ogni caso e per ogni fatto che si affronta bisogna avere una preparazione
specifica. Noi siamo formati ad arrestare le persone; siamo formati a prevenire i
reati; siamo formati a fare delle investigazioni molto approfondite; siamo formati
a gestire l’ordine pubblico... Dobbiamo però formarci ancora meglio riguardo ai problemi
dell’infanzia, perché i problemi che riguardano l’infanzia sono problemi che insorgono,
che sono insorti o meglio ancora sui quali si è acceso un riflettore soltanto negli
ultimi anni. Allora c’è bisogno che anche le Forze di Polizia conoscano di più la
materia, così che possano collaborare, essendo però all’altezza del compito che li
aspetta.
D. – Per la formazione dei poliziotti certamente ci sarà una collaborazione
con le associazioni…
R. – Sicuramente! Questo rapporto tra il Garante e noi
ha al centro un tavolo, un tavolo in cui si discutono tutte queste materie e tutti
parteciperanno a questa formazione: le associazioni, i Garanti nazionali e regionali,
la scuola di Polizia, la scuola dell’Arma dei Carabinieri. Chiameremo tutti coloro
che fanno di professione i formatori, seguendo un programma didattico, un programma
che venga compreso – ed è già compreso! – dai corsi di formazione che gli uomini della
Polizia fanno ogni giorno sugli argomenti più vari, in modo che possa portare ad un
arricchimento del loro bagaglio professionale.