Padre Lombardi: "Il rapporto tra gli ultimi tre Papi e la comunicazione"
Il rapporto tra gli ultimi tre Papi e la comunicazione. E’ il filo conduttore dell’intervento
del direttore della Sala Stampa Vaticana, padre Federico Lombardi, ieri pomeriggio
a Toledo, in Spagna, dove ha ricevuto una speciale onorificenza per i servizi resi
a “Radio santa Maria Toledo” e al “Canal Diocesano de Tv”. Le due emittenti festeggiano
rispettivamente il 20.mo e 25.mo anniversario della creazione. Il servizio di Paolo
Ondarza:
Riflessioni
personali sulla comunicazione al servizio di tre Papi. Il discorso di Padre Lombardi
passa in rassegna la potenza comunicativa dei gesti di Giovanni Paolo II, nel tempo
del vigore come in quello dell’anzianità, la chiarezza di sintesi e pensiero di Benedetto
XVI, lo straordinario carisma comunicativo di Francesco, il cui messaggio arriva al
cuore della gente e anche per questo viene seguito con attenzione dai media in un
“circolo virtuoso”, una “specie di alleanza” tra il loro servizio e l’annuncio del
Papa. Il direttore della Sala Stampa Vaticana rileva come, pur comunicando quasi esclusivamente
in italiano e spagnolo, l’attuale Papa, “sorgente di un fiume inesauribile di immagini”,
riesca a veicolare “messaggi importantissimi al mondo intero” e questo, spontaneamente,
senza lo studio “a tavolino” di una nuova “strategia di comunicazione”.
Jorge
Mario Begoglio – il Papa “chiamato dalla fine del mondo” – è, secondo padre Lombardi,
“sulla stessa linea” in quanto a immediatezza dei gesti e coinvolgimento delle folle
di Karol Wojtyla, il Papa “chiamato da un Paese lontano”, che definì coraggiosamente
“benedetta” la televisione”, comprese l’importanza della collaborazione dei media
alla sua missione e attraverso immagini forti in luoghi significativi – come la preghiera
al “Muro del pianto” a Gerusalemme, o il colloquio in carcere con il suo attentatore
– comunicò in mondo ancor più efficace che con le parole dette o scritte.
“Un
grande maestro di comunicazione” in forme e direzioni forse non sempre facili da proporre
attraverso i media, ma non per questo meno importanti”, viene definito Joseph Ratzinger.
Padre Lombardi ne ricorda il pensiero limpido, ordinato, coerente, sintetico, senza
incertezze e confusioni, anche quanto rispondeva a domande improvvisate. “Vertici
sublimi” Benedetto XVI li ha toccati – secondo il portavoce vaticano – nelle omelie,
“forma più importante della comunicazione nella vita della comunità ecclesiale”. La
vicenda del Papa tedesco con i media è stata “segnata da momenti belli” e da altri
più “travagliati”. Padre Lombardi menziona in particolare l’umiltà e la passione evangelica
con cui il Papa emerito rispose alle critiche seguite alla remissione della scomunica
ai vescovi lefebvriani o l’approccio pastorale e dinamico, in piena sintonia con quello
di oggi di Papa Francesco, avuto da Benedetto XVI nell’affrontare nel libro-intervista
“Luce del Mondo”, la discussione sulla valutazione morale dell’uso del preservativo.