Il cardinale Angelo Bagnasco invita l’Italia a reagire ad “una visione esasperata”
della società. Nella prolusione del Consiglio episcopale permanente, apertosi ieri
pomeriggio a Roma, il presidente della Cei afferma che “nulla deve rubarci la speranza
delle nostre forze se le mettiamo insieme con sincerità”. Grande attesa poi per il
Sinodo della Famiglia. E' stato questo il primo Consiglio episcopale a cui ha partecipato
il neosegretario generale, mons. Nunzio Galantino. Il servizio di Alessandro Guarasci:
Il popolo italiano
è impastato di “bontà e serietà”. Dunque, il cardinale Bagnasco invita a reagire a
una visione negativa, nonostante esempi e condotte disoneste, che approfittano del
denaro, del potere, della fiducia della gente.
“L’Italia non è una palude
fangosa dove tutto è insidia, sospetto, raggiro e corruzione. No. Dobbiamo tutti reagire
a una visione esasperata e interessata, che vorrebbe accrescere lo smarrimento generale
e spingerci a non fidarci più di nessuno”.
Il presidente dei vescovi parla
poi del dibattito delle riforme, chiedendo che esse non siano fatte a scapito del
lavoro, perché “la povertà è reale”. "Non è ammissibile che i giovani, il domani della
nNazione – afferma – trovino la vita sbarrata perché non trovano occupazione". Preoccupazione
poi per lo stato delle carceri e attenzione per la famiglia, che sarà al centro del
prossimo Sinodo, oggetto di un capillare lavoro anche da parte delle diocesi italiane:
“La
famiglia deve essere sostenuta da politiche più incisive ed efficaci anche in ordine
alla natalità, difesa da tentativi di indebolimento e promossa sul piano culturale
e mediatico senza discriminazioni ideologiche”.
Ma anche la scuola ha bisogno
di azioni concrete. Per Bagnasco, i genitori devono poter aver accesso a una piena
“libertà educativa”: purtroppo così non è e sono costretti "ad affrontare pesi economici
supplementari”.