Nonni italiani: parte un nuovo corso di formazione digitale
Scrivere una mail e navigare sul web può diventare un gioco da ragazzi anche per gli
anziani. Questi sono alcuni degli obiettivi del corso di formazione digitale gratuito
rivolto ai nonni italiani. Le aule della scuola di internet si troveranno in 16 città.
Il progetto è lanciato da Federanziani, che mira a diffonderlo su tutto il territorio
nazionale. Roberto Messina, presidente di Federanziani, al microfono di Maria
Cristina Montagnaro precisa lo scopo dell'inizitiva:
R. – E' quello
di contribuire all’alfabetizzazione digitale di circa 100 mila ultrasessantenni e
così di favorire l’incontro tra generazioni attraverso un percorso di formazione digitale,
che è guidato appunto da giovani insegnanti e prevede lo sviluppo su tutto il territorio
nazionale. In quasi 3 mila comuni italiani faremo questi corsi di formazione, con
l’utilizzo di tablet, perché il tablet permette di scoprire come la tecnologia e le
applicazioni siano strumenti ormai diventati indispensabili per dialogare e ottenere
prestazioni proprio della pubblica amministrazione.
D. – E’ anche un modo per
semplificare la comunicazione con la pubblica amministrazione...
R. – Più che
facilitare, è quasi diventato un obbligo. Lei pensi che se i pensionati non scaricano
il "cud" automaticamente dal sito, non possono poi accedere alle pensioni mensili.
Sempre di più le Asl vogliono le prenotazioni delle indagini diagnostiche o delle
visite mediche solo attraverso richieste via internet. Quindi, magari fra 15 anni
il problema non ci sarà più, ma in questo momento abbiamo un gap. Abbiamo, infatti,
più di 10 milioni over 65 che non conoscono minimamente cosa sia una scatoletta informatica
ovvero cosa sia un tablet o un computer.
D. – Qual è, infatti, il rapporto
degli anziani con internet?
R. – Uno a 100 al momento: su 100 anziani, 99 non
lo conoscono e uno lo conosce.
D. – Sono interessati ad imparare cose nuove?
R.
– Non è che sono interessati, sono affamati di sapere queste cose, per i motivi che
le ho detto prima, e per tenersi in contatto con i loro cari, con i loro familiari
che magari sono in città diverse.
D. - Infatti, questa scuola di internet
per i nonni è anche un modo per favorire l’inclusione sociale...
R. – Ad esempio,
su un social network, come il più comune a tutti – Facebook - molti nonni stanno rincontrando
i loro amici, che abitano in altre città, compagni di scuola, ma anche i loro nipotini.
D.
– E’ anche un’occasione di scambio tra giovani e anziani, perché ricordiamo che gli
insegnanti sono tutti giovani under 30...
R. – Esatto, sono tutti giovani under
30, che abbiamo cercato di recuperare. Credo che in totale ci siano 500 formatori
in tutta la nazione e con l’aiuto e il sostegno della Fondazione abbiamo creato 500
posti di lavoro. L’importanza di questo progetto non è solo per l’alfabetizzazione
degli anziani ma, cosa più importante, è perché nuovamente il nonno torna ad essere
l’origine, la radice, l’essenza della saggezza.