2014-01-24 08:16:04

Giornata dei malati di lebbra: 230 mila nuovi casi, 10 milioni i disabili


Ieri - come ha ricordato il Papa all'Angelus - è stata celebrata la 61.ma la Giornata mondiale dei malati di lebbra, in difesa dei loro dei diritti ancora oggi sovente ignorati, a causa di povertà ed ignoranza. Secondo il Rapporto 2013 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’80% dei nuovi casi sono concentrati in India, Brasile ed Indonesia. Roberta Gisotti ha intervistato Anna Maria Pisano, medico, presidente dell’Aifo-Associazione italiana Amici di Raoul Follereau, intitolata al giornalista francese, che nel secolo scorso dedicò la sua vita “contro la lebbra e contro tutte le lebbre” dell’ingiustizia fra gli uomini: RealAudioMP3

D. - Dott.ssa Pisano, sappiamo che da oltre 30 anni la lebbra è curabile grazie alla polichemioterapia, anche se non è ancora una malattia estinta. Quanti sono oggi i malati di lebbra e quanti sono i nuovi casi ogni anno?

R. - Sono oltre 230 mila, ma tante nazioni non vengono registrate: per cui si calcola che siano almeno il doppio. Oltre quelli, ci sono poi circa 10 milioni di pazienti ex malati di lebbra che, essendo arrivati tardi alla cura, rimangono disabili: quindi hanno un bisogno continuo di avere protesi, cure per le ulcere, assistenza.

D. - Il lebbroso sottoposto a cura non è contagioso. Eppure restano tanti pregiudizi?

R. - Sì, è vero pure in questo nostro 2014! Si sa benissimo che adesso è una malattia perfettamente curabile e non solo è perfettamente curabile, ma dopo una sola settimana - facciamo anche un mese per la maggior sicurezza - dall’inizio della cura, la malattia è assolutamente non contagiosa, perché si ha proprio una frammentazione dei microbi e quindi del batterio di Hansen. Nonostante questo, c’è veramente paura, per cui ancora - me lo riferiva anche il medico coordinatore del nostro progetto in India - in tanti posti anche i medici stessi hanno paura di toccare un paziente malato di lebbra! Una delle cose che la distingue è proprio il fatto che sia una malattia emarginante, per cui ancora oggi il paziente di lebbra teme perché la sua famiglia viene completamente emarginata, scacciata dalla società: perde il lavoro, perde la famiglia… Quindi rimane veramente un lebbroso nel senso proprio della parola.

D. - Lei ha citato l’India, che è il Paese più colpito…

R. - L’India è assolutamente il Paese più colpito; è anzi il Paese dove, con l’idea che la lebbra fosse vinta o quasi vinta, si sono allentati tutti i controlli. Per questo adesso si sono ritrovati non solo con ancora molti malati di lebbra, ma anche senza gli specialisti tecnici e pratici formati per quanto riguardasse la lebbra, che nel frattempo si erano andati perdendo …

D. - Dott.ssa Pisano, quali iniziative in questa Giornata per sensibilizzare l’opinione pubblica?

R. - Ci sono dei piccoli banchi in tantissime città di Italia - quasi un migliaio di banchetti - dove si darà materiale illustrativo e si offrirà il “miele della solidarietà”, che rappresenta il nostro simbolo per il malato di lebbra; il miele della solidarietà è in un sacchetto di iuta, realizzato dalle donne guarite nei progetti dell’India. Offriremo, tra l’altro, gadget e informazioni. Siamo convinti che una delle cose principali da fare sia trasmettere una cultura della fraternità, della vicinanza fra i popoli, e della giustizia, perché non c’è carità senza giustizia! Noi facciamo formazione nelle scuole, formazione tra la gente, cercando così di sensibilizzare sulle malattie dimenticate, sull’amore fra i popoli e sul fatto di essere tutti sotto lo stesso cielo!

Ultimo aggiornamento: 27 gennaio







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