2014-01-23 08:10:27

Toni accesi alla conferenza sulla Siria. I lavori riprendono domani a Ginevra


Nel primo giorno della Conferenza di pace sulla Siria, le delegazioni di oltre 30 Paesi hanno iniziato quel processo di “avvicinamento” tra le parti, auspicato pure dal segretario generale dell’Onu, Ban Ki Moon. Terminati, dunque, i lavori a Montreux, le parti più direttamente coinvolte nella crisi siriana si sono date appuntamento per domani nella sede della Nazioni Unite di Ginevra. Il servizio è di Marina Calculli:RealAudioMP3

A giudicare i toni della prima giornata della conferenza di Montreux, forse l’unico dato positivo è che né il regime né l’opposizione abbiano deciso di abbandonare il tavole del negoziato. Se Ban Ki Moon in apertura ha sottolineato l’esigenza primaria di aprire corridoi umanitari, quando la palla è passata agli attori della guerra, la retorica classica e incendiaria ha prevalso. Il ministro degli esteri siriano Walid Muallem ha accusato l’opposizione di connivenza con i terroristi e poi, rivolto alle delegazioni, ha puntato il dito direttamente contro gli stati del Golfo: “hanno esportato il terrorismo in Siria con i loro petrodollari”. E in replica a John Kerry, per cui: “la transizione deve essere senza Bashar al-Asad.”, Muallem ha affermato: “nessuno può decidere chi sarà il nuovo presidente, a eccezione del suo popolo”. Tanto per ribadire che Asad sarà candidato alle presidenziali del 2014. Ennesima polemica contro l’opposizione, rappresentata da Ahmad Jarba, che continua invece a chiedere un totale e immediato trasferimento delle prerogatve del presidente Asad a un organo ad interim che guidi la Siria verso la transizione.







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