"L’Occidente
o alcuni Paesi, si comportano in una maniera assolutamente spudorata e senza tanti
complimenti, tentando di screditare politicamente le nostre Olimpiadi". La dichiarazione
del portavoce di Putin arriva dopo la lunga scia di critiche riguardo alla decisione
del Presidente russo di scegliere una delle zone più tormentate del Nord Caucaso come
sede dei giochi olimpici invernali. Guerre diplomatiche a parte, gli attentati di
dicembre scorso a Volgograd, le recenti minacce terroristiche a diversi comitati sportivi
e il fenomeno dei giovani russi convertiti al radicalismo islamico, rimangono lo sfondo
cupo di un evento che di giorno in giorno si sta snaturando. Ne abbiamo parlato con
Stefano Costalli, esperto di rapporti tra religione e mobilitazione politica e Danilo
Elia, esperto dell'area per Osservatorio Balcani e Caucaso (a cura di Emanuela
Campanile)