Resta alta tensione a Kiev per proteste antigovernative. Usa e e Ue minacciano sanzioni
Resta alta la tensione a Kiev, in Ucraina. Ancora incerto il numero dei morti e 300
i feriti nei violenti scontri ieri tra Polizia e manifestanti antigovernativi contrari
alle nuove leggi che limitano la libertà di protesta. E, minacce di sanzioni sono
arrivate da Stati Uniti ed Unione Europea per la deriva autoritaria. Nella notte migliaia
di cittadini, malgrado la temperature a 10 gradi sottozero, hanno continuato a presidiare
il centro della città, nei pressi del Palazzi del potere, e a scontrarsi con le Forze
dell’ordine. Il servizio di Giuseppe D’Amato: L’incrocio tra
via Grushevskij ed il Kresciatik, a ridotto di piazza Maidan, rimane il centro dello
scontro. Il fronte è segnato da una lunga linea di pneumatici dati alle fiamme. Un
palazzo nelle vicinanze ha rischiato di prendere fuoco. Secondo i manifestanti 5 persone
hanno perso finora la vita, fonti ufficiali ne contano solo due. Uno di questi è morto
certamente per ferite da arma da fuoco. Centinaia di manifestanti sono stati arrestati.La
politica, intanto, cerca di trovare una soluzione alla crisi. L’incontro di ieri sera
tra le parti non ha dato i risultati sperati. Il leader di Udar Vitalij Klitschko
ha chiesto elezioni presidenziali anticipate. A Janukovich sono state date 24 ore
per decidere. Dopo la cancellazione dei visti ad alcuni cittadini ucraini, “legati
alle violenze”, da parte degli Stati Uniti, una manifestazione di protesta si è tenuta
davanti all’ambasciata USA di Kiev.