Davos: il premier giapponese Abe chiede di fermare il riarmo dell'Asia
Mercoledì nel suo discorso in occasione del World Economic Forum in corso nella cittadina
svizzera di Davos, il primo ministro giapponese Shinzo Abe ha chiesto al mondo di
intervenire per evitare “una corsa agli armamenti” in Asia e non rischiare un conflitto
regionale dalle conseguenze catastrofiche. “Se fossero scossi pace e stabilità in
Asia, i contraccolpi per il mondo intero sarebbero enormi”, ha avvisato Abe. “I benefici
della crescita asiatica non devono essere sprecati nell’espansionismo militare”, ha
concluso il premier giapponese, senza menzionare la Cina che Tokyo ritiene stia diventando
una crescente minaccia per il suo Paese e per altri vicini. Nei rapporti tra Pechino
e Tokyo - riferisce l'agenzia Misna - pesano fortemente la contesa territoriale sulle
isole Senkaku (per i cinesi continentali Diaoyu e per Taiwan Daiyoutai). Pretattica
quella di Abe, dunque, in vista dell’intervento di oggi nella stessa sede del ministro
degli Esteri cinese WangYi , ma anche una problematica reale, che ha al centro i rapporti
tra le due potenze continentali indispensabile alleati sul piano commerciale ma anche
sotto pressione dei rispettivi nazionalismi e in competizione per materie prime e
strategie regionali. Anche con ampie e crescenti capacità militari. Come confermato
anche lo scorso settembre in occasione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite
a New York, da un lato Shinzo Abe segnala il rapporto con Pechino come “uno dei più
importanti per il Giappone” e insiste per il dialogo, dall’altro non nasconde la preoccupazione
per la crescente forza militare cinese. “Ci troviamo davanti a un vicino le cui spese
militari sono almeno doppie delle nostre e seconde soltanto a quelle degli Stati Uniti
– aveva ricordato a New York -. Inoltre, la Cina ha accresciuto le sue spese militari,
in modo tutt’altro che trasparente, di oltre il 10% all’anno negli ultimi due decenni”.
(R.P.)