Davos. Il card. Onayekan: dal Papa l'appello a mettere al centro dell'economia la
dignità della persona
Ha avuto vasta eco il Messaggio del Papa, inviato al Forum economico globale, in corso
a Davos, in Svizzera, fino al 25 gennaio. Fra i 2.500 partecipanti sono presenti capi
di Stato e di governo, ong e rappresentanti religiosi. Per la Chiesa cattolica, oltre
al cardinale Peter Turkson, presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace,
si segnalano alcuni porporati fra cui il cardinale John Onayekan, arcivescovo
di Abuja, in Nigeria. Debora Donnini lo ha raggiunto al telefono:
R. - La prima
cosa che mi ha colpito è il fatto che il prof. Klaus Schwab, fondatore e direttore
generale di tutta l’organizzazione, all’apertura dei lavori del Forum abbia deciso
di far leggere dal cardinale Turkson il Messaggio del Santo Padre. Questo vuol dire
che il prof. Schwab – per il modo in cui lui stesso ha presentato il Santo
Padre - lo vuole far vedere come una voce autorevole nel mondo d’oggi. L’appello del
Santo Padre non poteva esser rilanciato in maniera più efficace di come lui abbia
fatto.
D. – Qual è stato l’impatto del Messaggio del Papa al Forum?
R.
– Alcune persone che ho incontrato si sono congratulate con me perché il Messaggio
del Santo Padre era molto bello e diretto. Ho visto inoltre che anche altri capi religiosi
con cui ho parlato lo hanno molto apprezzato. Appena finito il Messaggio, chiusa la
sessione, siamo usciti e si poteva già leggere sugli schermi delle televisioni una
frase presa dal Messaggio del Papa: la ricchezza dovrebbe servire l’umanità, non dominarla.
D.
– Il Papa chiede un senso di responsabilità rinnovato e sottolinea che l’equità non
deve essere solo economica ma deve basarsi su di una visione trascendente della persona
per ottenere una più equa distribuzione delle ricchezze…
R. – Ha sottolineato
due principi importanti. Il primo è quello della dignità della persona: non importa
chi è ricco o povero, bianco o nero, ogni essere umano ha una dignità che viene da
Dio che ha creato l’uomo a sua immagine. Il secondo principio altrettanto interessante
è l’idea del bene comune dell’umanità; questo vuol dire che non si possono tollerare
casi dove la dignità dell’uomo viene completamente trascurata a causa della fame,
delle malattie e delle guerre che causano tanti dolori…
D. – Lei sta partecipando
al Forum di Davos, dove sono presenti circa 2.500 persone, tra cui capi di Stato e
di governo, il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon… Quale impressione ha? Dove
si sta andando?
R. – Ci si deve render conto che questo Forum è “tutto” speciale,
perché raggruppa ed include tanta gente: capi di Stato, capi delle grandi industrie
e delle compagnie finanziarie. Secondo me, questo Forum dona un’occasione veramente
preziosa a tutti coloro che “muovono il mondo” affinché mettano insieme le loro idee,
ma non si trova abbastanza spazio per la dimensione religiosa, spirituale e per i
valori etici. So però che il prof. Schwab è molto interessato a questo aspetto e sta
cercando un modo per rimediare. Spero che attraverso i contatti che sta allacciando
con i capi religiosi, inclusa la Santa Sede, si possa mettere insieme un piccolo gruppo
all’interno del Forum per promuovere di più la dimensione religiosa, spirituale.