Conferenza di pace sulla Siria: giornata di lavori a porte chiuse. Oggi si riprende
a Ginevra
Conferenza di pace sulla Siria: giornata di lavori a porte chiuse. Oggi si riprende
a Ginevra. A Montreux, in Svizzera, si continua a discutere sulla pace in Siria nonostante
la prima giornata di lavori faccia emergere un discreto pessimismo sulla possibilità
di una soluzione. Restano, infatti, distanti le posizioni del regime e dei ribelli
sul possibile governo di transizione. Il servizio è di Marina Calculli:
Dopo la prima
giornata di botta e risposta tra i rappresentanti del regime e dell’opposizione siriana,
le polemiche non si fermano. L’opposizione è tornata a criticare i toni del ministro
degli Esteri siriano, Walid Muallem: “Il regime si comporta come una mafia”. Ma, nonostante
il pessimismo, si va avanti. In queste ore il delegato Onu, Lakhdar Brahimi, è riunito
a porte chiuse con le delegazioni delle due parti per convincerle a proseguire da
domani i negoziati a Ginevra, con l’obiettivo di raggiungere un cessate il fuoco.
“Le negoziazioni non saranno né brevi né semplici” – previene il ministro degli Esteri
russo Lavrov, che sostiene il regime di Bashar al-Assad. Intanto dall’Iran, il grande
escluso di questa conferenza, il presidente Rouhani fa appello perché si organizzino
elezioni presidenziali libere in Siria. Un’impresa certamente non facile, mentre sul
terreno la guerra continua violentemente. Ma la situazione più critica vede, in realtà,
attualmente interessati gruppi di ribelli jihadisti contro i qaedisti dell’Isis (Stato
islamico dell’Iraq e del Levante). Secondo una Ong locale, i morti negli ultimi venti
giorni sono circa 1400. In un messaggio video è intervenuto persino il capo di al-Qaeda,
al-Zawairi, che ha fatto appello perché “si metta immediatamente fine alla guerra
tra fratelli”.