2014-01-22 17:53:06

Legge elettorale. Centro Studi don Sturzo:
rischio esclusione parte elettori da rappresentanza parlamentare


Gaspare Sturzo, presidente Centro Internazionale Studi don Sturzo
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Credo, anche grazie gli studi fatti sul pensiero di don Sturzo, che il momento attuale mostri la gravità della crisi della Istituzione democratica. Si vuole a tutti i costi far indossare un abito sartoriale che è diverse misure in meno rispetto al corpo elettorale. Mi riferisco alla scelta di continuare con queste soglie di sbarramento ipoteticamente finalizzate a creare governabilità e stabilità. Le soglie ci sono già da parecchie elezioni e la governabilità, la stabilità, non l’abbiamo affatto vista. Le soglie a questo punto sarebbero addirittura tre e altissime. E’ abbastanza evidente, facendo quattro calcoli il risultato: una larga fetta dell’elettorato italiano voterebbe ma non avrebbe rappresentanza. Ma la democrazia italiana può permettersi di lasciare fuori dal Parlamento milioni di voti di cittadini che resterebbero, quindi, senza rappresentanza istituzionale?
Farei un salto indietro ai tempi di Berlinguer, di Moro, del dibattito finalizzato a consentire alle forze extraparlamentari di riconoscersi nel Parlamento per ottenere, attraverso la rappresentanza, una partecipazone alla vita democratica del Paese in maniera trasparente, portando ideali e valori, non quelli del terrorismo ovviamente, ma il disagio sociale certamente sì, affinchè fossero prese le misure migliori per risolvere determinati temi di lotta politica. E non con la lotta armata. Qui si fa un procedimento inverso, certamente non finalizzato alla lotta armata, ma è un procedimento inverso in quanto una gran parte del popolo italiano, che in questo momento vive il disagio di non riconoscersi in vecchi contenitori lideristici, verrebbe messo alla porta della partecipazione democratica. Non so se questo sia corretto dal punto di vista della democrazia costituzionale.
Le liste bloccate riportano la politica alla situazione attuale, nonostante gli appelli, anche del laicato cattolico, a far esprimere al cittadino elettore la preferenza sulla scheda elettorale…
Mentre prima era un listone, ora si parla di listino ristretto a pochi nomi per ogni collegio. Di fatto il tema è che i candidati non sono scelti dai cittadini. Sono scelti attraverso il sistema della cooptazione. Il grande tema per me è: ma la classe dirigente che attarverso le liste bloccate è stata portata in Parlamento ha dimostrato la qualità morale, tecnica , di partecipazione ai processi di creazione di leggi e del diritto in Italia? E qui la risposta la lascio a tutti gli elettori. Probabilmente riassegnare questa capacità di scelta a chi spetta di diritto, cioè al popolo, sarebbe una cosa quanto meno auspicabile. E non si dica che il problema sia la mafia al Sud come solitamente viene sollevato. Perché non mi pare che con le liste bloccate di queste ultime legislature sia stato risolto il problema delle infiltarzioni criminali, criminali-mafiose, della corruzione, del finanziamento illecito tra gli eletti. Il tema della lista bloccata continua per me ad essere una forte umiliazione per tutti i cittadini considerati non maturi per poter esercitare il loro diritto di scelta. Ma c’è il rischio che questa bozza di legge elettorale Renzi-Berlusconi, senza modifiche, presenti un bipartitismo che possa essere in contrasto con la Costituzione italiana ?
Personalmente, come Centro Studi Sturzo pensiamo di sì. Perché, intanto, occorrerebbe una riforma costituzionale che crei una Repubblica diversa rispetto all’attuale Repubblica parlamentare. Dove naturalmente le forze che decidono sul governo e il destino del Paese sono rappresentate in Parlamento, eleggono il Presidente del Consiglio e danno la fiducia al governo. Quindi strappare la carta da questo punto di vista imponendo un bipartitismo, diciamo senza riforma costituzionale, è cosa assai strana. Se parliamo del tema del sindaco d’Italia è evidente che si deve fare una riforma costituzionale di natura diversa. Detto ciò, credo che sia abbastanza evidente che operazioni di questo genere sono già state fatte nel passato, sempre protagonista il presidente Berlusconi e l’allora presidente del Partito Democratico Veltroni, con il risultato che abbiamo visto. Poi tentativi, abbozzamenti vari con spaccature parlamentari dopo il voto. Il problema di una idealità o ideologia che separa le forze politiche e che le spinge asd avere forme organizzate diverse c’è già all’interno del sistema della rappresentanza parlamentare. Fuori dalla rappresentanza parlamentare credo che ci sia un forte movimento ideale e popolare legato a valori che non ha riconoscimento nella rappresentanza democratica in Parlamento. Con questa bozza di legge elettorale ne avrebbe ancora meno anche perché non si parla di un altro passaggio, legato non solo alle soglie di sbarramento che non ti consentono di entrare in Parlamento, quindi rubando il voto degli italiani, ma altresì al sistema dei mass-media e della legge sulla comunicazione durante le elezioni che di fatto e di diritto impedisce ai nuovi soggetti politici non presenti in parlamento, di partecipare ad armi pari nell’ambito della competizione elettorale.







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