Ucraina. Dopo una giornata durissima di scontri, con almeno 5 morti e 300 feriti,
il tanto atteso incontro tra il presidente Janukovich ed i leader delle opposizioni
non ha dato risultati. Le parti, che si scambiano accuse reciproche, si vedranno ancora
oggi. Il servizio di Giuseppe D’Amato:
In via Grushevskij
il fumo nero e le fiamme dei copertoni incendiati dividono la linea del fronte. Qui
per tutta la giornata si sono fronteggiate le unità speciali e gruppi di giovani.
“Non cedete al radicalismo politico”, è l’appello del presidente Janukovich. Le Chiese
ucraine tutte invitano alla calma, alla preghiera e a pensare al futuro del Paese.
In piazza Maidan rimangono migliaia di persone. L’esercito non entrerà a Kiev, ma
le forze dell’ordine hanno ottenuto il permesso di usare i cannoni ad acqua, nonostante
le temperature gelide, e i fumogeni. La comunità internazionale inizia a prendere
posizione. La Russia è schierata con Janukovich. L’Unione europea non esclude sanzioni
contro la dirigenza di Kiev e conseguenze politiche. L’ambasciata americana ha già
revocato i visti a vari cittadini ucraini legati alle violenze.