2014-01-22 07:36:13

10.000 pellegrini alla veglia di preghiera a Washington prima della marcia per la vita


Più di 10mila pellegrini hanno partecipato ieri sera al Santuario nazionale dell’Immacolata Concezione di Washington all’annuale Veglia di preghiera, alla vigilia della 41.ma Marcia per la Vita, l’ormai tradizionale appuntamento della Chiesa americana per ricordare l'anniversario della sentenza “Roe vs Wade” della Corte Suprema che, nel 1973, ha legalizzato l’aborto nel Paese. A presiedere la Messa di apertura, il card. Sean O’Malley arcivescovo di Boston e presidente della Commissione episcopale per le attività pro-vita. La Veglia è proseguita dalla mezzanotte nella cripta con le confessioni, la recita del Rosario, la preghiera notturna e l'esposizione del Santissimo Sacramento. Quindi la Messa conclusiva che sarà presieduta questa mattina da mons. Charles Chaput, arcivescovo di Philadelphia, prima della marcia diretta alla Corte Suprema organizzata da diverse organizzazioni pro-vita. La Veglia e la Marcia saranno il momento culminante della seconda edizione della “Novena di preghiera e penitenza”, che in questi giorni sta coinvolgendo tutte le diocesi statunitensi. Tra le varie iniziative previste la 10.ma “Camminata per la Vita sulla West Coast” che si terrà il 25 gennaio a San Francisco e alla quale sono attese 50mila persone. Il card. O'Malley nei giorni scorsi ha spiegato che la sentenza del 1973 rappresenta l’esempio più evidente di quella che Papa Francesco ha definito la “cultura dello scarto”. “Eppure – ha aggiunto – la nostra società relega l'aborto a una questione di scelta personale, spesso negando persino il riconoscimento della dignità umana dei bambini non nati”. Sulla questione politica che sta sullo sfondo della marcia per la vita di quest'anno, il servizio di Fausta Speranza:RealAudioMP3

Quest'anno l'attenzione si concentra soprattutto su una delle norme più contestate della riforma sanitaria voluta da Obama: quella che impone a tutti i datori di lavoro i piani assicurativi che prevedono anche la copertura per la contraccezione. Un passaggio che ha sollevato proteste già nel corso della campagna elettorale del 2012, e che potrebbe alimentare ora uno scontro ad alto livello istituzionale tra Casa Bianca e Corte Suprema. Con una decisione a sorpresa, infatti, il 31 dicembre la giudice costituzionale Sonia Sotomayor ha bloccato temporaneamente la contestata misura, a poche ore dalla sua entrata in vigore, accogliendo il ricorso di un gruppo di suore di Denver, in Colorado. Due le opzioni possibili: il ritiro della sospensiva con l'entrata in vigore della norma, oppure il rinvio della questione a tutta la Corte Suprema, che vorrebbe dire arrivare alla parola fine sulla vicenda solo tra qualche mese. L’aborto potrebbe essere, dunque, un tema centrale dello scontro elettorale dei prossimi mesi.







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