Nuovi scontri in Ucraina: 4 morti. Sanzioni da parte degli Usa
Forte tensione in Ucraina dove stamani sono ripresi gli scontri tra manifestanti anti-governativi
e forze di sicurezza. Le vittime sarebbero quattro. La polizia avrebbe sgomberato
le vie adiacenti a piazza Europa, che si trova a soli 500 metri da piazza Maidan,
cuore delle proteste. Sono intanto una cinquantina le persone arrestate in tre giorni.
Gli Stati Uniti hanno varato un pacchetto di sanzioni nei confronti dell'Ucraina.
Lo ha comunicato l'ambasciata americana a Kiev, secondo quanto scrive Interfax. In
particolare Washington ha revocato i visti di diversi cittadini ucraini ''collegati
alla violenza. Fausta Speranza ha intervistato Daniele De Luca, docente
di Storia delle relazioni internazionali all’Università del Salento: “Le
implicazioni, in condizioni normali, dovrebbero essere serie, perché qui c’è una chiara
violazione della libertà di espressione da parte di un popolo. Teniamo presente che
il presidente ucraino non è nuovo a queste cose. Nel momento in cui in piazza si stava
protestando, nel dicembre stesso, rafforzava un patto, che indicherei come un patto
di fedeltà a Mosca, un patto di fedeltà alla Russia. Se la Russia, infatti, in quel
patto si assumesse la responsabilità e comprasse il debito pubblico dell’Ucraina,
a questo punto l’Ucraina sarebbe completamente nelle mani di Mosca”.
All’origine
di questi due mesi di crisi politica c’è stata infatti la scelta del governo di interrompere
il processo di avvicinamento all’Unione Europea, che ha scatenato le prime intense
manifestazioni di piazza. Ancora De Luca:
“Abbiamo, di fondo, una questione
energetica e credo che sia sotto gli occhi di tutti. L’Ucraina, ma la Russia in particolar
modo, possono bloccare il passaggio del gas verso l’Europa. Quindi, innanzitutto un
accordo tra Ucraina ed Europa sarebbe stato estremamente conveniente per noi europei.
Poi c’è la questione dei diritti umani e in generale anche il ruolo, non solo di una
forza diplomatica, che l’Europa ha sempre meno; ma bisogna vedere anche quale potrebbe
essere il ruolo degli Stati Uniti. Gli Usa sono interessati ad entrare in una contrapposizione
con la Russia anche su questa questione? Io credo di no, credo che gli Stati Uniti
di questi anni, l’amministrazione Obama, non abbiano intenzione di entrare in contrasto
con nessun Paese per riaffermare quelli che sono i loro legittimi diritti”.
Per
il momento la Casa Bianca fa sapere di considerare ulteriori misure, tra cui sanzioni,
in risposta all'uso della violenza". Pur avendone discusso nel dibattito, invece,
non si parla di sanzioni nel testo scritto delle conclusioni del Consiglio esteri
dell’Unione Europea. Resta la grande preoccupazione espressa sia da Washington che
da Bruxelles.