2014-01-19 15:03:52

Siria: mistero su dichiarazioni Assad. Esperto Bernardelli: scenari incerti a poche ore da "Ginevra 2"


Occhi puntati sulla Siria, dove è giallo su alcune parole del presidente Bashar al-Assad, prima annunciate da un’agenzia russa e poi smentite dal governo. E mercoledì è previsto l’inizio della conferenza di “Ginevra 2”. Davide Maggiore:RealAudioMP3

Restano un mistero le intenzioni del presidente siriano Bashar al-Assad, a pochi giorni dal vertice internazionale, importante per le sorti del Paese: l’agenzia russa Interfax ha citato oggi un discorso in cui il capo dello Stato ribadiva di non voler lasciare il potere, ma questa dichiarazione è stata poi smentita dalle stesse autorità siriane. “Se avessimo voluto arrenderci l’avremmo fatto dall’inizio” erano le parole citate dall’agenzia, nel contesto di un incontro tra Assad e alcuni parlamentari russi. In questo clima, partirà mercoledì la Conferenza di Ginevra 2, la prima occasione in cui, dall’inizio del conflitto, si troveranno di fronte rappresentanti del governo e dei ribelli. Alla riunione hanno annunciato la loro partecipazione i gruppi d’opposizione riuniti nella Coalizione Nazionale Siriana. Il presidente di questo raggruppamento, Ahmad Jarba, ha indicato come obiettivo prioritario dei negoziati quello di “togliere tutti i poteri” ad Assad.

E sui possibili scenari legati a “Ginevra 2”, Giancarlo La Vella ha intervistato Giorgio Bernardelli, esperto di Medio Oriente:RealAudioMP3

R. – Sono scenari di grande incertezza: fino a poche ore dall’inizio di questa Conferenza, non è ancora del tutto chiaro chi vi prenderà parte realmente, anche perché c’è molta divisione all’interno del fronte dell’opposizione ad Assad. Per cui, è un appuntamento pieno di incognite. La crisi siriana è una crisi intricata, una crisi in cui entrano in gioco anche interessi di tanti Paesi che ruotano intorno alla Siria. “Ginevra 2” si può guardare solo come possibile spiraglio per l’inizio di un processo …

D. – C’è il rischio che il numero degli argomenti in discussione si allarghi tanto da lasciare in secondo piano proprio la crisi siriana?

R. – No, io non credo che questo sia un rischio, anzi. Io credo che questo alla fine sia il possibile punto di forza del processo che tutti auspicano che parta da “Ginevra 2”, nel senso che non esiste una soluzione alla crisi siriana senza uno sguardo ampio rispetto alle questioni che stanno scuotendo l’intera regione. Non c’è, oggi, una soluzione per la Siria: l’unica possibile soluzione è un approccio che aiuti a trovare nuovi equilibri di forza all’interno di un’intera regione. Bisogna anche dirsi molto chiaramente che senza “Ginevra 2” l’alternativa è una guerra che andrà avanti per anni, in Siria …

D. – Rimarrà comunque, dopo “Ginevra 2”, l’incognita dei gruppi qaedisti che non parteciperanno alla Conferenza e – si presume – continueranno ad imperversare sul terreno siriano?

R. – Questo sicuramente. Però, anche qua è molto importante capire da dove nascono questi gruppi e chi sono coloro che finanziano questi gruppi, perché c’è connivenza di alcuni Paesi della regione che hanno cercato anche di usare questi gruppi per interessi propri, per equilibri che avrebbero potuto essere favorevoli, in questo grande conflitto in cui si stanno giocando i nuovi rapporti di forza all’interno del Medio Oriente. Allora, è si riesce a portare allo scoperto questo nodo, oppure non se ne esce!







All the contents on this site are copyrighted ©.