2014-01-19 19:24:54

Intesa tra Renzi e Berlusconi sulla legge elettorale


Il giorno dopo l’incontro con il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, il segretario del Pd, Matteo Renzi, parla di “profonda sintonia” su varie riforme possibili. Secondo Berlusconi, si tratta di un’intesa che rafforza i grandi partiti. Ma Grillo attacca Renzi, e ci sono fibrillazioni anche tra gli stessi Democratici. Il servizio di Davide Maggiore:RealAudioMP3

Una legge elettorale per cui “chi vince governa, senza il ricatto dei partitini”, un miliardo di tagli ai costi della politica; la nascita del Senato delle autonomie, senza senatori eletti; una riforma costituzionale che superi le Province e riveda il ruolo delle Regioni. Così Renzi riassume i punti su cui con Berlusconi c’è un accordo, definito “trasparente e alla luce del sole”. Da parte sua, il leader di Forza Italia dichiara “appoggeremo le riforme”, viste come garanzia del bipolarismo e della governabilità, ma continua anche a chiedere che si vada alle urne in tempi rapidi. Grillo, dal suo blog, contesta: “non è possibile” che Berlusconi “espulso dal Parlamento” sia chiamato “a fare le leggi dal Pd”. L’ex comico non è l’unico a criticare l’intesa: il Nuovo Centrodestra di Alfano chiede garanzie sulla futura legge elettorale, e dice “No a un parlamento di nominati”, mentre Sel, con Nichi Vendola, cita il rischio di “un trappolone” per il Paese e giudica “pericolosa” la possibile scomparsa dei piccoli partiti. Dal Pd, Stefano Fassina chiede di “consultare la base”, parlando di “errore politico”. Più cauto il presidente, Gianni Cuperlo, che però apre un altro fronte: un possibile “nuovo governo per il 2014”.







All the contents on this site are copyrighted ©.