Un libro sulla “Lumen Fidei”. Il filosofo Antiseri: la fede difende anche i non credenti
dall’idolatria
“La vita alla luce della fede”. E’ il titolo di un libro sulla Lumen Fidei,
pubblicato in questi giorni dalla Rubbettino, che ha per autori il filosofo Dario
Antiseri e l’economista Flavio Felice. Il volume offre delle riflessioni filosofiche
e socio-politiche sulla prima Enciclica di Papa Francesco. Sull’occasione dalla quale
è scaturita questa pubblicazione, Alessandro Gisotti ha intervistato Dario
Antiseri:
R. – Appena
uscita l’Enciclica, il prof. Felice dell’Università Lateranense ed io che attualmente
insegno all’Antonianum ci siamo trovati per caso ed abbiamo cominciato a discutere
e a leggere alcuni punti fondamentali dell’Enciclica. Ci siamo radunati con alcuni
colleghi dell’Antonianum e della Lateranense, e dalla discussione sono venute
fuori cose molto interessanti che abbiamo cercato di mettere insieme in questo libro
intitolato “La vita alla luce della fede”, riflessioni filosofiche e sociopolitiche
sull’Enciclica Lumen Fidei.
D. – Come filosofo cosa la colpisce di questa
Enciclica, che sappiamo porta la firma di Papa Francesco ma è stata iniziata da Papa
Benedetto…
R. – Quello che colpisce è che si vede subito chiaramente che il
Papa è un cristiano che fa anche filosofia, non un filosofo che ragiona sula fede.
Questa è la cosa più importante. Il Papa ristabilisce il primato della fede quando
dice che “la fede è la risposta ad una Parola che interpella personalmente, ad un
Tu che chiama per nome”. Dunque, è chiara la natura della fede nella Lumen
Fidei. In altre parole, lo dice il Papa, l’uomo cerca una luce grande e quella
luce grande che non può essere data né dalla scienza – che per principio non risponde
alle domande fondamentali per l’uomo – né dalla filosofia, perché la filosofia appunto
non salva. Dall’altra parte, l’uomo deve essere aperto alla chiamata di Dio, perché
spesso siamo noi che siamo chiusi a questa parola che interpella personalmente.
D.
– “La fede è un dono”, sottolinea il Papa. Cosa allora può dare la fede a chi la ricerca,
quindi a chi cerca comunque questo dono ma che ancora non ha accolto pienamente… Cosa
può dare alla vita di queste persone?
R. – Credo che la fede sia una proposta
universale per tutti gli uomini. Cosa può dare la fede a chi non ha fede? Può dare
tanto. Innanzitutto, può dare l’idea fondamentale che l’uomo non può essere un idolatra,
perché per il cristiano niente è assoluto, soltanto Dio è assoluto! Tutto ciò che
è umano – a cominciare dallo Stato, dal potere, dal denaro – non può essere assoluto:
l’uomo non può venerare il potere dello Stato come assoluto, né può darsi a “mammona”,
cioè pensare che la ricchezza e il denaro siano l’assoluto. Questo credo sia la cosa
più importante.