Siria, la Coalizione Nazionale partecipa a "Ginevra 2", ma ancora tante le incognite
Dopo quasi due giorni di dibattito a Istanbul, la Coalizione Nazionale Siriana ha
deciso di partecipare ai lavori dell'imminente conferenza di pace Ginevra 2, che si
aprira' mercoledi' prossimo. Ma sono ancora tante le questioni aperte, legate ai temi
da affrontare, e alla futura gestione della crisi che oppone Damasco al fronte degli
oppositori. Sui possibili scenari, Giancarlo La Vella ha intervistato Giorgio
Bernardelli, esperto di Medio Oriente:00:02:06:38
R. – Sono scenari
di grande incertezza: fino a poche ore dall’inizio di questa Conferenza, non è ancora
del tutto chiaro chi vi prenderà parte realmente, anche perché c’è molta divisione
all’interno del fronte dell’opposizione ad Assad. Per cui, è un appuntamento pieno
di incognite. La crisi siriana è una crisi intricata, una crisi in cui entrano in
gioco anche interessi di tanti Paesi che ruotano intorno alla Siria. “Ginevra 2” si
può guardare solo come possibile spiraglio per l’inizio di un processo …
D.
– C’è il rischio che il numero degli argomenti in discussione si allarghi tanto da
lasciare in secondo piano proprio la crisi siriana?
R. – No, io non credo che
questo sia un rischio, anzi. Io credo che questo alla fine sia il possibile punto
di forza del processo che tutti auspicano che parta da “Ginevra 2”, nel senso che
non esiste una soluzione alla crisi siriana senza uno sguardo ampio rispetto alle
questioni che stanno scuotendo l’intera regione. Non c’è, oggi, una soluzione per
la Siria: l’unica possibile soluzione è un approccio che aiuti a trovare nuovi equilibri
di forza all’interno di un’intera regione. Bisogna anche dirsi molto chiaramente che
senza “Ginevra 2” l’alternativa è una guerra che andrà avanti per anni, in Siria …
D.
– Rimarrà comunque, dopo “Ginevra 2”, l’incognita dei gruppi qaedisti che non parteciperanno
alla Conferenza e – si presume – continueranno ad imperversare sul terreno siriano?
R.
– Questo sicuramente. Però, anche qua è molto importante capire da dove nascono questi
gruppi e chi sono coloro che finanziano questi gruppi, perché c’è connivenza di alcuni
Paesi della regione che hanno cercato anche di usare questi gruppi per interessi propri,
per equilibri che avrebbero potuto essere favorevoli, in questo grande conflitto in
cui si stanno giocando i nuovi rapporti di forza all’interno del Medio Oriente. Allora,
è si riesce a portare allo scoperto questo nodo, oppure non se ne esce!