2014-01-18 15:14:35

Niger: campagna dell'associazione Coopi per salvare i bambini dalla fame


L’organizzazione umanitaria Coopi lancia una campagna per rafforzare il suo impegno in favore dei bambini malnutriti in Niger, Paese tra i più poveri al mondo. Fino al 27 gennaio, si potrà aiutare l’Ong inviando un Sms solidale al 45501. Sulla situazione dei bambini del Niger, Alessandro Gisotti ha intervistato Elena D’Andrea, responsabile per la comunicazione di Coopi:RealAudioMP3

R. – La malnutrizione, sia quella cronica che quella moderata, colpisce un po' tutta la popolazione, ma in particolare i bambini che sono, ovviamente, la fascia più sensibile, più vulnerabile della popolazione. In Niger un bambino su quattro muore per un’alimentazione povera e precarie condizioni di salute. E uno su due, comunque, anche se sopravvive, subisce degli effetti a causa della malnutrizione.

D. – Cosa sta facendo Coopi per far fronte a questa emergenza, che purtroppo è un’emergenza quasi strutturale?

R. – Coopi sta portando avanti, in Niger, da diversi anni dei progetti d’intervento per aiutare i bambini e le mamme in maniera molto concreta con cibo di emergenza. Quindi, forniamo proprio il supporto medico-sanitario, perché la malnutrizione diventa una malattia. Supportiamo, però, anche il personale sanitario locale, lavorando nelle strutture sanitarie che esistono sul posto. E con questo progetto, per il quale stiamo facendo questo appello, con gli Sms solidali, vogliamo anche costruire un centro ricreativo. Inviando, quindi, un Sms da rete fissa o da rete mobile al 45501 si può contribuire per fornire cibo ai bambini, supporto alle mamme e costruire un centro ricreativo, dove potere sostenere i bambini anche nel loro sviluppo cognitivo, attraverso i giochi, attraverso l’aggregazione, fornendo supporto alle mamme, con esercizi fisici per lo sviluppo muscolare. Purtroppo, infatti, la malnutrizione indebolisce il corpo ed è questo indebolimento del corpo che non permette poi lo sviluppo sia cognitivo che muscolare, che poi farà di questi bambini delle persone in grado di vivere una vita, di essere autonomi e di agire anche in maniera positiva per lo sviluppo del proprio Paese.

D. – Papa Francesco ha più volte denunciato la cultura dello scarto e lo scandalo della fame. Vi sentite in qualche modo incoraggiati anche dalle sue parole, dalle sue denunce?

R. – Sì, assolutamente. Papa Francesco ha pienamente ragione. Noi viviamo in un mondo, dove sempre più ci sono questi forti contrasti. C’è uno spreco da una parte e c’è una mancanza estrema che, appunto, porta poi alla morte oppure a delle conseguenze gravi, dall’altra. Ecco, forse, ascoltando le parole di Papa Francesco dovremo abituarci un po’ in generale a rinunciare a qualcosa, senza mettere in discussione il fatto che un certo livello di benessere per noi ormai sia imprescindibile. Io credo, però, che ci siano dei margini e noi lavoriamo anche su questi margini di cambiamento.







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