L'arcivescovo di Québec: divieto dei simboli religiosi previsto da Carta dei valori
è liberticida
Il cardinale designato Gérald Lacroix, arcivescovo di Québec, ha ribadito le forti
riserve dei vescovi sulla cosiddetta “Carta dei valori”, che vuole vietare l’esposizione
di tutti i simboli religiosi, compresa la croce cristiana, in tutti gli uffici pubblici
in nome della laicità. Il controverso provvedimento è stato presentato dal governo
guidato dal "Parti Québequois", lo scorso novembre, ed è attualmente all’esame del
parlamento. Secondo mons. Lacroix, che riceverà la berretta cardinalizia nel prossimo
Concistoro del 22 febbraio, si tratta di una misura “eccessiva”. “La libertà di esprimere
la nostra fede in privato e in pubblico – ha argomentato – è un diritto riconosciuto
dalla nostra Carta dei diritti e delle libertà”. A preoccupare il presule sono anche
le profonde divisioni che il dibattito sulla “Carta dei Valori” ha creato in Québec.
La convivenza pacifica, ha detto, passa in primo luogo attraverso “l’amore e il rispetto
che ci portano a riconoscere l’altro e sono la strada per la riconciliazione: questo
aiuta a costruire la società”. Le parole di mons. Lacroix fanno eco al duro giudizio
espresso dal presidente dei vescovi del Québec, mons. Pierre-André Fournier, secondo
il quale vietare i simboli religiosi equivale a negare una parte importante del patrimonio
nazionale, in nome di un “ateismo ufficiale”. Preoccupazioni sono state espresse anche
dalla comunità ebraica locale. (L.Z.)