Terra Santa: appello di pace dei vescovi di Nord America, Europa e Sud Africa
Si è conclusa questo giovedì a Gerusalemme con un appello di pace la visita del gruppo
di coordinamento delle conferenze episcopali a sostegno della Chiesa Cattolica e dei
cristiani nella Terra Santa. Il Coordinamento è composto da vescovi di Nord America,
Canada, Sudafrica e dell’Unione Europea. L’iniziativa si svolge dal 1998 ogni anno
nel mese di gennaio. "Siamo venuti in Terra Santa per pregare e sostenere la comunità
cristiana e la causa della pace. A Gaza abbiamo visto la profonda povertà del popolo
e la presenza coraggiosa delle piccole e vulnerabili comunità cristiane. Gaza - affermano
i vescovi - è un disastro causato dall'uomo, uno scandalo scioccante, un'ingiustizia
che chiede a gran voce alla comunità umana una risoluzione". I presuli chiedono ai
leader politici a migliorare la situazione umanitaria della popolazione di Gaza, assicurando
l'accesso alle necessità di base per una vita dignitosa, possibilità di sviluppo economico
e libertà di movimento. "Nella situazione apparentemente senza speranza di Gaza, abbiamo
incontrato persone di speranza. Siamo stati incoraggiati dalla nostra visita a piccole
comunità cristiane, che giorno dopo giorno, attraverso molte istituzioni, raggiungono
con compassione i più poveri tra i poveri, musulmani e cristiani. Continuiamo a pregare
- dicono i vescovi - per sostenere i sacerdoti, i religiosi e i laici che lavorano
a Gaza. Essi esercitano un ministero di presenza, si prendono cura dei bambini disabili
e degli anziani, e educano i giovani. La loro testimonianza di fede, speranza e amore
ci ha dato speranza. Questa è precisamente la speranza necessaria in questo momento
per portare la pace, una pace che può essere costruita solo sulla giustizia e l'equità
per entrambi i popoli. Palestinesi e israeliani hanno disperatamente bisogno di questa
pace", scrivono i vescovi. "Ad esempio, nella valle di Cremisan il tracciato della
barriera di sicurezza minaccia la terra agricola posseduta da generazioni da 58 famiglie
cristiane. I colloqui di pace in corso arrivano in un momento critico. Ora è il tempo
di assicurare che siano soddisfatte le aspirazioni di giustizia di entrambe le parti".
Il coordinamento dei vescovi esorta i funzionari pubblici a diventare leader di speranza,
non persone di ostruzione. "Chiediamo loro di ascoltare le parole di Papa Francesco,
che ha recentemente detto al Corpo Diplomatico: "è positivo che siano ripresi i negoziati
di pace tra israeliani e palestinesi e faccio voti affinché le Parti siano determinate
ad assumere, con il sostegno della Comunità internazionale, decisioni coraggiose per
trovare una soluzione giusta e duratura ad un conflitto la cui fine si rivela sempre
più necessaria e urgente". (R.P.)