Sud Sudan: appello del Consiglio delle Chiese per la cessazione degli scontri
L’immediata e incondizionata cessazione delle ostilità e l’apertura di negoziati con
la mediazione della comunità internazionale. E’ l’accorato appello rivolto dal Consiglio
delle Chiese cristiane del Sud Sudan del Sudan, dove non si fermano gli scontri a
sfondo etnico tra l’esercito del Governo del presidente Salva Kiir Mayardit e i ribelli
legati all’ex vice presidente Rijek Machar. In un messaggio diffuso in questi giorni,
i leader cristiani esprimono profondo dolore per una guerra fratricida che sta mettendo
a repentaglio l’integrità stessa del giovane Stato africano ad appena due anni e mezzo
dall’indipendenza da Khartum. “Siamo convinti di essere una nazione e un popolo unito
dal destino, dalla speranza e dalla fede, una nazione che è un prezioso dono di Dio
a tutti noi con tutte le nostre diversità”, si legge nel testo, firmato, tra gli altri,
dall’arcivescovo di Juba Paulino Lokudu Loro. Di qui l’appello alle parti in conflitto
a deporre immediatamente le armi e a consentire l’apertura di corridoi umanitari
per soccorrere i civili, e alla comunità internazionale ad intensificare gli sforzi
per una soluzione pacifica al conflitto. I leader cristiani sudanesi, da parte loro,
ribadiscono l’impegno per la pace e a contrastare ogni forma di etnocentrismo che
mina l’unità del Paese. (L.Z.)