Svizzera: la Caritas respinge l'iniziativa contro l'immigrazione di massa
Il 9 febbraio, la Svizzera sarà chiamata al voto sull’iniziativa contro l’immigrazione
di massa, promossa da alcuni partitici politici e che chiede allo Stato di porre limiti
ai migranti, fissando tetti massimi per i permessi per stranieri e richiedenti l‘asilo.
Un’iniziativa che la Caritas locale respinge con forza: in una nota diffusa sul suo
sito web, l’organismo caritativo sottolinea come tale iniziativa “tenti di opporre
tra loro la libera circolazione degli individui e la politica del diritto di asilo”.
Se, infatti, “l’iniziativa dovesse essere accettata, bisognerà attendersi degli inasprimenti
insostenibili del diritto d’asilo, il che violerebbe gli obblighi internazionale in
questo settore”. Inoltre, la Caritas fa una considerazione: “Il numero di rifugiati
varia molto da un anno all’altro e il numero di domande d’asilo è oscillato tra i
10mila e i 40mila all’anno, nel corso dell’ultimo ventennio”, anche a causa “delle
crisi politiche nel mondo”. Cosa fare dunque? La Caritas lo chiede in modo provocatorio:
“Estradare o espellere i rifugiati nei Paesi in cui sono perseguitati? Inasprire ulteriormente
la concessione del ricongiungimento familiare, il che rappresenterebbe una violazione
della Convenzione europea dei diritti dell’uomo?”. Per questo, l’organismo caritativo
conclude la sua dichiarazione affermando ancora una volta che “la libera circolazione
delle persone e la politica d’asilo sono opposte l’una all’altra; i diritti fondamentali
dei richiedenti asilo non saranno rispettati e continueranno ad essere indeboliti,
con il conseguente indebolimento del clima generale”. Se questa è “proprio l’intenzione
di coloro che propongono l’iniziativa”, allora – è l’appello finale della Caritas
– “la popolazione svizzera è chiamata a rifiutare un simile degrado del diritto d’asilo”.(I.P.)