Onu. Emergenze 2014: 13 miliardi di dollari per assistere 50 milioni di persone
Oltre la Siria, dati Onu mostrano che sono altri 16 i Paesi al mondo dove le popolazioni
sono a rischio di vita se non arriveranno aiuti dall’estero. Il servizio di Roberta
Gisotti:
Tredici miliardi
di dollari – poco meno di 10 miliardi di euro – è la cifra record che l’Ufficio
Onu per il coordinamento degli aiuti umanitari (Ocha) reputa necessaria per fronteggiare
nel 2014 le emergenze, che colpiscono 17 Paesi nell’intero pianeta, dove 52 milioni
di persone rischiano la vita. Una stima in difetto, fatta a metà dicembre, quando
non erano ancora esplose le crisi della Repubblica centrafricana e del Sud Sudan,
senza contare la gravità delle emergenze in corso nelle Filippine per il tifone Hayan,
che ha travolto 14 milioni di persone, e soprattutto per la guerra in Siria, che da
sola assorbirà la metà degli stanziamenti previsti.
Milioni di persone, ricorda
l’Onu, hanno iniziato il nuovo anno da sfollati nel proprio Paese e da rifugiati all’estero,
dipendenti dalle organizzazioni umanitarie per un posto dove dormire, per il cibo
da mangiare, per l’assistenza sanitaria di base, ma anche per essere protetti da abusi
e violenze.
Gran parte degli aiuti andranno alle popolazioni africane coinvolte
in conflitti. Nella Repubblica centrafricana, più di 800 mila sono sfollati e quasi
mezzo milione sono affamati. Nel Sud Sudan, l’Onu conta di assistere 600 mila sfollati
nei prossimi tre mesi. Altre 800 mila persone attendono soccorsi nel Sudan. Mentre
nella Repubblica Democratica del Congo ci sono 2 milioni e 700 mila sfollati ed oltre
6 milioni di persone sottoalimentate, cosi anche nel Mali vi sono 2 milioni e 700
mila malnutriti. Lo spettro della fame incombe anche su 16 milioni di africani in
nove Paesi della regione del Sahel. Critiche infine le condizioni di 3 milioni di
somali. Nel resto del mondo, particolare attenzione l’Onu riserverà ancora ad Haiti,
Myanmar ed Afghanistan.