Legge elettorale: a confronto Renzi e Alfano. Il Movimento 5 stelle contrario su ogni
fronte
Dopo le motivazioni con cui la Corte costituzionale ha illustrato la bocciatura del
Porcellum, le forze politiche accelerano il confronto sulla riforma elettorale. Il
segretario del Pd Renzi dice no ad una nuova legge fatta solo dalla maggioranza, ma
i bersaniani lo invitano a non incontrare Berlusconi nella sede del partito. Ieri
sera intanto, il premier Letta ha portato al Quirinale le sue prime osservazioni
sul patto di coalizione. Il servizio di Giampiero Guadagni:
C’è in gioco
il futuro del Governo nella partita della riforma elettorale che le forze politiche
stanno giocando in queste ore. Ore decisive, assicura il leader del Pd Renzi, che
nei giorni scorsi ha messo sul tavolo tre proposte e su queste intende confrontarsi
con tutti, anche con Berlusconi, nonostante l’altolà che arriva dall’ala sinistra
del suo partito, che chiede al segretario di sostenere più chiaramente Letta. In una
lettera alla Stampa, Renzi ha detto che se il presidente del Consiglio si logora è
perché governa male non perché c’è un nuovo segretario del Pd. L’occasione per fare
chiarezza può essere il direttivo Pd di domani con il programmato incontro tra Renzi
e Letta, tornato dalla visita in Messico. Oggi intanto il sindaco di Firenze ha visto
il vicepremier e leader del Nuovo Centrodestra Alfano, favorevole al modello dei sindaci.
Mentre Forza Italia si schiera per il sistema spagnolo. Dall'ideologo del Movimento
5 Stelle Casaleggio porte chiuse a tutte le ipotesi avanzate da Renzi, giudicate astratte
ed evidentemente incostituzionali. Confronto dunque serrato. L'obiettivo è di trasferirlo
in Parlamento entro fine gennaio.