2014-01-15 20:15:13

Convegno al Bambino Gesù: un paziente psichiatrico su tre, fra i minori, fa uso di droghe


Un paziente psichiatrico su tre, tra i minori, fa uso continuo di droghe. E’ questo uno dei dati presentati al Convegno svoltosi all'Ospedale Bambin Gesù di Roma dal titolo ”Disagio giovanile: individuare i soggetti a rischio e prevenire le difficoltà”. Il fenomeno dell’uso di stupefacenti in età pediatrica ha subito modificazioni nel corso degli anni se ne è discusso eplorando cause e possibili soluzioni. Eliana Astorri ha intervistato Federico Vigevano, direttore del Dipartimento di neuroscienze dell’ospedale romano:RealAudioMP3

D. - Prof. Vigevano, qual è il legame tra l’uso di sostanze stupefacenti in età giovanile e disturbo psichiatrico?

R. – Dai nostri dati, dai dati in letteratura, sappiamo che circa un terzo dei ragazzi che presentano severe patologie psichiatriche – in particolare psicosi, disturbo del comportamento e tentato suicidio – fanno uso di droghe. Quindi, la droga è considerata una causa, o concausa di queste severe patologie psichiatriche.

D. – Cosa è cambiato negli ultimi anni nell’uso di stupefacenti da parte dei giovani per quanto riguarda l’età della prima assunzione e tipo di sostanza?

R. – Sappiamo che circa il 20% dei ragazzi delle scuole medie-superiori ha avuto un contatto nell’ultimo anno con la cannabis; se analizziamo la cocaina si scende al 3% ed per altri oppiacei si scende a circa l’1,5%. Quello che sappiamo è che l’età del contatto è sempre più precoce, si scende fino ai 12-13 anni.

D. – E’ noto il profilo-tipo del giovane che usa queste sostanze, mi riferisco alla situazione sociale in cui vive...

R. – Sappiamo chiaramente che ci sono situazioni familiari ed anche caratteriali di questi ragazzi che sono a “rischio” per l’avvicinarsi alle droghe. Sicuramente situazioni di contrasti familiari, situazioni in cui c’è già un utilizzo di droghe da parte dei genitori. Sappiamo, per quanto riguarda i bambini, che certe particolari caratteristiche - come la sindrome da iperattività e disattenzione, o atteggiamenti oppositivi, provocatori – predispongono all’utilizzo poi di droghe. Noi vogliamo occuparci di questi bambini in età prepuberale. Questa è la novità della nostra attività: cercare di individuare precocemente i bambini che sono a rischio di abuso di droghe.

D. – Come è possibile individuare questi soggetti a rischio, fare una diagnosi precoce e quindi prevenzione?

R. – Ci vuole informazione a livello degli operatori sanitari: se tutti conosciamo bene la tipologia della famiglia, quali sono le caratteristiche dei bambini a rischio di questa evoluzione, intanto possiamo informare la famiglia, seguire le famiglie e fare un intervento precoce soprattutto in età prepuberale. Quando invece sono già ragazzi sui 13-14 anni, faremo gruppi di lavoro con ragazzi più o meno coetanei.







All the contents on this site are copyrighted ©.