Egitto. Scontri e vittime nel giorno del referendum per la nuova Costituzione
53 milioni di Egiziani sono chiamati alle urne oggi e domani per esprimersi sulla
nuova Costituzione. Manifestazioni di protesta che incitano al boicottaggio sono state
indette dai sostenitori del deposto presidente Morsi. Scontri si registrano in varie
parti del Paese. Massime le misure di sicurezza per difendere il referendum monitorato
da 17 mila osservatori. Massimiliano Menichetti:
Una bomba, che
non ha provocato vittime, ha aperto in Egitto la prima giornata referendaria. E’ esplosa
in mattinata davanti a un tribunale al Cairo. Tutt’altro scenario a Beni Suef, 115
chilometri a sud della capitale, dove un giovane è rimasto ucciso in scontri tra forze
di sicurezza e manifestanti filo-islamisti. Morto anche un ragazzo a Giza dove sono
stati arrestati alcuni giornalisti di al-Jazeera impegnazti nelle riprese. Tafferugli
si registrano in queste ore, in varie parti del Paese. E' il quadro in cui si svolge
il referendum per la nuova Costituzione egiziana. Il documento bocciato dalla Fratellanza
musulmana prevede tra l'altro: maggiori poteri per i militari, la sharia come
fonte primaria di diritto e il divieto di costituire partiti politici basalti sulla
religione, punto quest’ultimo che colpisce in particolare proprio la Fratellanza e
i salafiti, che invitano al boicottaggio e alla manifestazione. Di voto come di un
"dovere nazionale" parla, invece, il premier del governo ad interim, Hazem
el-Beblawi. Smentita la notizia secondo cui elicotteri militari avrebbero lanciato
al Cairo volantini che invitavano la popolazione a votare "sì" al referendum. Confermata
invece la decisione della Commissione elettorale di aggiungere seggi per l'alta affluenza.
Gli egiziani sono chiamati a valutare le modifiche apportate alla Carta fondamentale
approvata nel 2012 sotto la presidenza di Morsi e sospesa dopo la sua deposizione,
il 3 luglio scorso. Il 3 dicembre 2013, il testo è stato sottoposto per l'approvazione
finale al presidente ad interim Adly Mansour dalla commissione di 50 membri presieduta
dall'ex segretario generale della Lega Araba Amr Moussa che l'ha elaborata. Ridimensionato,
nella Carta, anche il ruolo dell’università di al-Azhar che torna a non essere più
tenuta a esprimere un parere sulla conformità delle leggi alla sharia. Per la componente
cristiana della società egiziana la Costituzione “garantisce” in sostanza “la libertà
di culto”. Massime le misure di sicurezza approntate per il referendum che coinvolge
oltre 30mila seggi: più di 160 mila militari e 4.500 mezzi dell'esercito sono stati
dispiegati per evitare episodi di violenza. I soldati saranno assistiti anche da 220
mila agenti di polizia più una forza di intervento rapido, composta da 200 squadre
antisommossa.