Card. Tauran: in Siria cessino violenze subito e senza condizioni. Fiducia in "Ginevra
2"
La “cessazione immediata delle violenze” in Siria è un “imperativo umanitario”, e
rappresenta il “primo passo verso la riconciliazione”. È una delle affermazioni centrali
contenute nel comunicato finale del Workshop sulla crisi siriana, organizzato e ospitato
lunedì a porte chiuse dalla Pontificia Accademia delle Scienze. Ne parla al microfono
di Hélène Destombes, il cardinaleJean-Louis Tauran, presidente
del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, che ha aperto i lavori del
Workshop:
R. – Il s’agissait d’abord d’une rencontre qui avait pour but… Intanto,
si trattava di un incontro il cui scopo era quello di consegnare al Santo Padre il
punto di vista di esperti, di diplomatici e di esaminare come il Papa e i suoi collaboratori
potessero contribuire ad accelerare l’avvento della pace in Siria. Abbiamo incominciato
sottolineando l’importanza di “Ginevra 2”: il mondo si aspetta qualcosa di molto positivo
da questa seconda riunione, chiede passi significativi verso la pace. Quello che è
stato interessante è che molti esperti hanno detto che in definitiva, all’origine
del conflitto in Siria ci sono soprattutto le divisioni nella Regione. Quindi, si
sono evidenziati cinque punti concreti: il cessate-il-fuoco e la sospensione di ogni
violenza …
D. – Un cessate-il-fuoco immediato e senza condizioni…
R.
- …Immédiat e sans conditions, oui; l’aide humanitaire et couloirs pour… …Immediato
e senza condizioni, certo. Poi, l’aiuto umanitario ed i corridoi affinché l’aiuto
umanitario arrivi poi effettivamente alle persone che ne hanno bisogno. Poi, la ricostruzione
materiale per incominciare, e la ricostruzione morale e spirituale del Paese. Quindi,
la riconciliazione con il dialogo interculturale e interreligioso. Inoltre, tutti
abbiamo molto insistito sulla necessità che a Ginevra siano presenti tutti
gli attori della Regione ed oltre …
D. – Tutti gli attori della Regione: quindi,
compreso anche l’Iran?
R. – Oui, parce que bien sur à la suite d’un accord
qui vient de passer sur la… Sì, perché in seguito all’avvenuto accordo sul nucleare
– che è stato un passo molto positivo – si spera che questo possa essere “contagioso”.
E’ indispensabile quindi che ci sia anche l’Iran, a Ginevra 2.
D. – Come la
Santa Sede pensa di “pesare” su Ginevra 2?
R. – Ah bien, ça dépend. Nous allons
remettre aujourd’hui au Pape le résultat de … Ah bè, dipende. Noi, oggi consegneremo
al Papa il risultato dei nostri lavori di ieri, e sarà lui a decidere quale gesto
si possa compiere. Penso che ci sarà un’iniziativa della Santa Sede, ma quale possa
essere, è impossibile dirlo oggi. Ma è certo che Ginevra 2 è un momento molto importante:
o ci saranno risultati, o sarà la catastrofe!
D. – La Santa Sede ha anche chiesto
ancora una volta, con forza, che si fermi la consegna di armi alla Siria …
R.
– Oui, les armes et l’argent qui sert à acheter les armes, parce que c’est une… Sì,
delle armi e del denaro che serve per comprare le armi, perché è una sorgente continua:
questo denaro dovrebbe essere utilizzato, piuttosto, per soccorrere le vittime…
D.
– John Kerry, il segretario di Stato americano, è stato ricevuto da mons. Parolin,
segretario di Stato, e da mons. Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti con
gli Stati: è un segno che la Santa Sede ha un suo peso nelle decisioni importanti
che riguardano questo nostro mondo? Che la voce della Santa Sede è ascoltata davvero
dai leader del mondo?
R. – Ah, elle est entendue, oui : il n'y a pas de doute.
Mais quelle soit suivie d’effets… Ah, che sia ascoltata, sì, non ci sono dubbi.
Ma che poi ci siano anche i fatti, bè, questo non accade sempre. La Santa Sede è una
potenza morale, questo non bisogna dimenticarlo. C’è tutta una Storia, una Storia
diplomatica che ha il suo peso, evidentemente. E in generale la si ascolta. La grande
popolarità di Papa Francesco fa sì che i leader politici siano sempre curiosi e un
po’ impressionati da questa popolarità. E’ impressionante. Ieri ho citato le parole
di Papa Pio XI alla vigilia della seconda guerra mondiale: era giovedì, 24 agosto
1939, il pericolo era imminente, ma ancora c’era uno spazio … “Niente è perduto con
la pace, tutto può esserlo con la guerra”. Se lo avessero ascoltato, si sarebbero
potuti evitare milioni di morti…
D. – Si può affermare che davvero la diplomazia
è al lavoro e che sta accelerando gli sforzi, per evitare che la situazione diventi
sempre più tragica, nel Paese…
R. – Ça c’est la responsabilité des leaders
politiques et aussi des Nations Unies:… Questa responsabilità è dei leader politici
e anche delle Nazioni Unite. Abbiamo insistito molto sull’importanza delle Nazioni
Unite, ed io ne sono stato molto contento perché io sono uno strenuo difensore delle
Nazioni Unite. Il capitolo 6 e il capitolo 7 dello Statuto delle Nazioni Unite indicano
molto bene cosa si debba fare quando la pace sia minacciata, come lo è in questo caso.
Penso che sia molto importante che i responsabili delle società non dimentichino che
tutti hanno firmato lo Statuto delle Nazioni Unite e che questo Statuto avesse come
scopo principale quello di evitare la guerra alle generazioni future. Ora, dopo 70
anni, ci si accorge che prima si combatte, e poi si dialoga: bisognerebbe fare il
contrario. Dunque, credo che sia importante richiamare la rilevanza delle Nazioni
Unite. D. – La Santa Sede ha detto di essere determinata a sostenere tutte le confessioni
religiose e tutte le comunità che vivono in Siria, affinché esse possano trovare una
nuova intesa. Come pensa di muoversi la Chiesa?
R. – Les Chrétiens ont une
responsabilité particulière dans la formation de la jeunesse … I cristiani hanno
una responsabilità particolare nella formazione della gioventù basandosi sul dialogo;
si tratta anche di ricostituire le istituzioni democratiche … bisogna quindi ritrovare
questa convivialità.
D. – Cosa rimane a lei dell’incontro di lunedì 13 gennaio?
R.
– Ce que je retiendrai c’est le climat dans le quel on a parlé, parce que rarement
… Mi rimarrà l’atmosfera nella quale abbiamo parlato, perché raramente ho visto
tanta amicizia, di fiducia reciproca. E’ stato molto bello. Ho incontrato persone
di grandi qualità, grandi specialisti con la precisa preoccupazione di servire l’umanità
e la causa della pace, in modo disinteressato e profondo. Malgrado il conflitto, malgrado
le divisioni rimane sempre importante continuare su questa strada del negoziato e
del dialogo.