Un padre gesuita denuncia il traffico di bambini nel Congo
Un “gigantesco” traffico di bambini nelle città di Kikwit e Kinshasa, nella Repubblica
Democratica del Congo: a denunciarlo è il padre gesuita Henri de la Kethule che ha
lanciato un appello perché le autorità pongano fine a quanto sta accadendo da almeno
9 mesi nella regione di Bandundu. Secondo quanto ha raccontato il religioso all’emittente
congolese “Radio Okapi”, all’origine di questo turpe traffico, vi sarebbe un’organizzazione
criminale che sfruttando il suo nome - ben noto a Kikwit per le opere di bene - convince
alcuni genitori ad affidare loro i propri figli perché abbiano una vita migliore a
Kinshasa, mentre in realtà lo scopo sarebbe quello di venderli al miglior offerente.
Alle famiglie verrebbe infatti prospettata la sistemazione dei bambini in un fantomatico
orfanotrofio aperto dal gesuita. Padre Henri de la Kethule è assai popolare per il
suo impegno in ambito sanitario e da anni porta avanti una campagna volta a far conoscere
una forma di anemia diffusa nella Repubblica Democratica del Congo. “Prendono due
bambini alla volta – spiega padre de la Kethule a ‘Radio Okapi’ – perché questi bambini
che vengono sottratti alle loro famiglie, non si sentano improvvisamente soli”. Il
religioso chiede dunque alle autorità di aprire un’inchiesta allo scopo di porre fine
all’orribile traffico, ma soprattutto perché i bambini vengano protetti. (T.C.)