Molte alte cariche dello Stato e tanta gente comune ha partecipato ieri alla cerimonia
funebre dell’ex premier Ariel Sharon, morto sabato all'età di 85 anni. Dopo la visita
di domenica da parte di circa 15mila persone al suo feretro, ieri è stato il giorno
dell’ultimo saluto alla Knesset, il parlamento israeliano. Alla cerimonia sono intervenuti
il Presidente israeliano Shimon Peres e il premier Benjamin Netanyahu, che ha ricordato
Sharon come "uno dei più grandi generali che il popolo ebraico e le forze armate israeliane
abbiano mai conosciuto". Hanno poi preso la parola i figli Omri e Ghilad e un amico
di famiglia. La salma, prima della tumulazione, ha fatto tappa a Latrun (a ovest di
Gerusalemme) dove nel 1948 l’ex premier rischiò di morire nei combattimenti per l’indipendenza
di Israele. Lì ha ricevuto il saluto dei militari. Infine, il trasferimento a bordo
di un veicolo militare nel Negev, nel sud del Paese, luogo della sepoltura accanto
alla tomba della moglie Lili, che si trova vicino alla sua casa nel deserto. La proprietà
è situata al confine della Striscia di Gaza. Circa 800 agenti sono stati dispiegati
nella zona per garantire la sicurezza, insieme ai caccia delle forze aeree e al sistema
di difesa missilistica Iron Dome. Sono stati 18 i Paesi che hanno partecipato con
una delegazione al rito funebre. (F.P.)