2014-01-13 12:35:37

Centrafrica. Appello dei vescovi: “Ristabilire le condizioni di sicurezza ed elezioni rapide”


“Ricreare le condizioni di vita armoniosa nell’interesse di tutti e della nostra cara nazione adottando misure coraggiose con l’aiuto della comunità internazionale”. È l’appello lanciato dai vescovi della Repubblica Centrafricana nel loro messaggio intitolato “Ricostruiamo insieme il nostro Paese nella pace”, pubblicato l’8 gennaio e inviato all'agenzia Fides. Ricordando che il Natale celebra la nascita del Principe della Pace, “colui che libera l’uomo dalle sue paure”, i vescovi sottolineano che “sciaguratamente lo abbiamo reso un giorno di pianto e di lutto. Mentre nel resto del mondo, si celebrava questo felice avvenimento, noi passavamo il tempo ad ucciderci. Le popolazioni di Bossangoa, Bouar, Bozoum, Gaga e Bangui sono state particolarmente sconvolte dalle violenze fratricide”. Nel messaggio si esprime dolore per i cittadini originari dei Paesi vicini “stabilitisi in Centrafrica da decenni e che hanno contribuito allo sviluppo del nostro Paese” costretti alla fuga dalle violenze. “È altrettanto avvilente sentire certi compatrioti prendere in considerazione la partizione della Repubblica Centrafricana” aggiungono i vescovi. Il messaggio è stato pubblicato poco prima delle dimissioni del Presidente Michel Djotodia e il Premier Nicolas Tiengaye. Il Presidente del Consiglio Nazionale di Transizione (Cnt, il Parlamento provvisorio), Alexandre-Ferdinand Nguendet, ha assunto ad interim la carica di Capo dello Stato. Secondo i vescovi per far uscire il Paese da questa “crisi senza precedenti” occorre ricostruire l’apparato militare e di polizia per garantire la vita e i beni di tutti; ridurre al minimo il periodo di transizione e organizzare il più rapidamente possibile nuove elezioni; creare una commissione di inchiesta internazionale indipendente per indagare le violazioni dei diritti umani in Centrafrica; riconsiderare la presenza delle truppe ciadiane (“perché da 10 anni, le relazioni tra Ciad e Centrafrica hanno portato il popolo centrafricano a diffidare dell’esercito ciadiano e a consideralo come una minaccia”) dalla Misca (la forza africana dispiegata nel Paese); disarmare, smobilitare e rimpatriare i mercenari ciadiani-sudanesi e reinserire i combattenti centrafricani; promuovere il dialogo tra fedeli delle diverse religioni che coabitano in Centrafrica. I vescovi infine ringraziano la comunità internazionale per l’aiuto offerto al Paese e concludono affidando il Centrafrica a “Maria Regina della Pace”. (R.P.)







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