Venezuela: i vescovi esortano il governo al dialogo per la riconciliazione e il bene
comune
Il governo venezuelano e i vescovi della Conferenza episcopale hanno raggiunto un
accordo per lavorare insieme nella costruzione di uno “spazio di pace” nel Paese.
In dichiarazioni all’agenzia Efe, il ministro dell’Interno Miguel Rodriguez, venerdì,
dopo un incontro con i vescovi riuniti in Assemblea plenaria da martedì scorso, ha
affermato che insieme hanno trovato alcuni punti di convergenza per intraprendere
progetti rivolti all’educazione dei giovani ai valori e alla lotta contro il consumo
di droghe. La riunione con l’alto funzionario del governo ha avuto come cornice la
pubblicazione dell’Esortazione pastorale “Dialogo e Pluralismo”, nella quale i vescovi
venezuelani hanno rinnovato il loro rifiuto a ogni forma di esclusione e segregazione
politica da parte dei diversi attori politici nazionali. Nella presentazione del documento
ai giornalisti, il presidente dell’episcopato venezuelano, mons. Diego Padrón, ha
segnalato come positivo l’iniziativa del presidente Maduro di convocare “un dialogo
con i governatori provinciali e i sindaci che non appoggiano il suo progetto politico
e che rappresentano gran parte della popolazione”. Tuttavia, il presidente dell’episcopato
ha avvertito che per la riuscita di questo dialogo “devono essere rispettati i diritti
costituzionali e l’autonomia delle provincie, delle regioni e dei municipi”. Nel documento,
i vescovi manifestano ancora una volta la loro preoccupazione per il problema della
delinquenza e per l’insicurezza in tutto il Paese. Altri argomenti trattati nel documento
sono l’inefficienza dei servizi sanitari per mancanza di strumenti e di materiale
essenziale negli ospedali; l’assenza di continuità nel progetto di costruzione di
abitazioni; la diminuzione del potere di acquisto, conseguenza dell’inflazione; la
continua carenza di prodotti alimentari di prima necessità provocata anche dall’usura,
dalla speculazione e dal contrabbando. Il documento critica la politica del governo
di voler impiantare un’egemonia comunicativa, “con limitazioni e censure ai mezzi
di comunicazione, il che rappresenta una violazione della libertà di espressione e
d’informazione garantita dalla Costituzione nazionale”. Infine, il documento episcopale
ribadisce la preoccupazione della Chiesa per le politiche in campo educativo. “Il
governo nazionale vuole imporre un nuovo curriculum scolastico di educazione media
e superiore, ideologizzato e politicizzato”, denunciano i vescovi, che vedono in queste
azioni un elemento in più di conflitto per le famiglie che rivendicano il proprio
diritto a scegliere l’educazione da impartire ai propri figli. Il presidente dell’episcopato
venezuelano, mons. Diego Padrón, ha aggiunto che durante il colloquio con il ministro
dell’Interno si è parlato dell’educazione religiosa e delle istituzioni della Chiesa
cattolica che collaborano al miglioramento delle condizioni di vita delle famiglie
e a progetti di sviluppo sociale. I rapporti tra il governo e la Chiesa Cattolica
negli ultimi anni è stato caratterizzato da alti e bassi; non poche sono state le
critiche e gli attacchi contro le autorità ecclesiastiche. Il ministro ha assicurato
che ci saranno altri incontri per trattare temi d’interesse sociale e collaborare
in progetti orientati al bene comune. (A.T.)